L’annuncio ufficiale era arrivato direttamente dal governatore Vincenzo De Luca, durante il blitz organizzato la settimana scorsa in via Montedoro: «L’ospedale Agostino Maresca è salvo. Anzi, sarà potenziato e rilanciato», la promessa del presidente della Regione Campania. Una promessa messa nero su bianco all’interno del nuovo piano sanitario proposto dai vertici di palazzo Santa Lucia al ministero per la Salute: un piano che – numeri alla mano – potrebbe realmente scrivere la parola fine a 6 anni di guerra e agonia per il nosocomio della quarta città della Campania. Secondo lo schema approvato dalla Regione Campania, il “nuovo” ospedale Agostino Maresca sarà così suddiviso: 16 posti letto per chirurgia generale; 8 posti letto per ematologia; 16 posti letto per gastroenterologia; 20 posti letto per medicina generale; 16 posti letto per oncologia; 12 posti letto per ortopedia e traumatologia; 8 posti letto per pediatria; 8 posti letto per terapia intensiva. Infine, 24 posti letto per recupero e riabilitazione funzionale e 12 posti letto per lungodegenti. In tutto: 140 posti letto. Numeri che rendono finalmente giustizia alla struttura sanitaria di via Montedoro e che, abbinati alla piena funzionalità del pronto soccorso, faranno del nosocomio di Torre del Greco un importante punto di riferimento per l’intera area di interesse da Ercolano a Portici fino a San Sebastiano al Vesuvio. Un risultato accolto con enorme soddisfazione dal sindaco Ciro Borriello, in prima linea nelle numerose battaglie condotte dalle associazioni e dai comitati sorti a difesa della struttura ospedaliera. Proprio a loro il leader locale del centrodestra dedica il primo pensiero: «Questo risultato – afferma Ciro Borriello – premia la tenacia manifestata dai tanti cittadini che, a più riprese, non hanno esitato a scendere in strada per salvare l’ospedale Maresca. Se oggi il nostro nosocomio è aperto e se domani si dovessero realizzare le cose scritte nel nuovo piano sanitario regionale, la stragrande maggioranza del merito va esclusivamente a queste persone che non si sono mai arrese».
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