Ognuno ha la sua storia, e quella mai rinnegata di Eziolino Capuano nasce nella Sud del vecchio Vestuti. Cuore granata per diritto di nascita, il vulcanico allenatore che nell’ultima stagione ha fatto parlare di sé l’Italia intera durante l’avventura ad Arezzo (chiusa con eccellenti risultati, però con una furiosa lite con la società costatagli l’esonero al tramonto del campionato) era un “ragazzo della Curva nuova”. E nel (ri)vedere la Salernitana avvicinarsi alla doppia sfida play-out, che metterà in palio la salvezza, la sua mente quasi ritorna a quegli anni ruggenti da ultrà, sui gradoni di piazza Casalbore. «Il Lanciano, che salvo colpi di scena sarà l’avversario dei granata, non è un ostacolo insuperabile. In più nel match d’andata non avrà Di Francesco, ch’è l’elemento di maggior talento e trasporto. Insomma, la Salernitana ha tutti i mezzi per uscirne vincitrice», l’opinione di Capuano. Prima d’appesantire il carico: «La gara di ritorno si gioca all’Arechi, presumibilmente davanti a 30mila tifosi. Sarebbe un suicidio anche solo pensare di perdere la serie B in una cornice del genere».
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