SALERNO – Questa è per chi non crede al destino. Alì “sale in cattedra” all’Università a poche ore di distanza dell’ennesimo sbarco di migranti nel porto di Salerno. Un segno dal valore profondo che racchiude nella storia di questo ragazzone senegalese il senso reale, concreto, genuino del saper accogliere ed integrare. Partito da Tambacunda (Senegal) nel settembre 2014 ha attraversato Mali, Algeria, Marocco, prima di arrivare in Libia per imbarcarsi alla volta dell’Italia. Un viaggio lungo dieci mesi, terminato nel porto di Reggio Calabria e il successivo trasferimento nel centro d’accoglienza di Baronissi. Un’odissea per scappare dalla sofferenza e dal dolore, nella speranza di trovare altrove la felicità. Quella che Alì ha trovato nella sua nuova vita italiana e che l’ha spinto a raccontare in un brano rap (intitolato Bon Aventure) le peripezie affrontate su quel barcone che rappresenta un appiglio di speranza per migliaia di migranti come lui. Un’esperienza che gli ha consentito di coltivare la sua passione per il rap e che stamane alle 10,30 lo porterà all’Università di Salerno dove – insieme a dj Marcellino – parteciperà alla chiusura dei corsi di Lingua e Linguistica Inglese, cantando il suo brano e raccontando la sua esperienza. A cui un “Bon Aventure” è il minimo che si possa augurare.
CRONACA
27 maggio 2016
Migranti a Salerno, il rap di Alì sale in cattedra all’Università