“E alla fine mi son detta: ma non sara’ il caso di provare a votare questa ragazzetta esile, dalla faccia pulita, che fa per nome Virginia Raggi?”. Lo afferma al Fatto quotidiano Sabrina Ferilli, che su Stefano Fassina aggiunge: “Tra l’altro quel voto lo meriterebbe pure! Ma non vince, non ha alcuna possibilita’, e io devo badare a far pesare la scheda in un tempo in cui sembra che il potere faccia l’impossibile per occultarsi, per invitare tutti noi a scordarci di lui. Com’era il consiglio amichevole per il referendum sulle trivelle – ricorda -? Andate a mare, fatevi un the’ caldo, leggete un bel libro, guardate la partita, magnate i popcorn. La democrazia s’infragilisce se perde la sua anima popolare, la partecipazione, l’interesse”. “I romani – spiega – hanno votato il Marino scienziato, e abbiamo visto. E prima di lui Alemanno lo screanzato, e nun ne parlamo. Perche’ devo ritenere irresponsabile dare un voto all’unico movimento che cerca ancora la piazza come luogo di ritrovo, che chiede alla gente di interessarsi alla politica, di prendere parte alle decisioni? Perche’ lo sberleffo a ‘sta ragazza e ai suoi compagni e tanti salamelecchi ai fetentoni che hanno ridotto la mia Roma a una fogna?”. “E’ la prima volta – fa sapere Ferilli – che disobbedisco agli ordini di scuderia. Mi si domandera’: ma come, proprio adesso che al governo c’e’ il centrosinistra? “Non sono Gastone – spiega – , resto Paperino. Non mi va giu’ questa forma di meticciato politico, questo partito della Nazione che raccoglie l’alto, il basso, il rosso, il nero, il buono, il cattivo. “Giachetti – dice anche Ferilli – e’ una gran brava persona, anche se viene da una storia diversa dalla mia. E’ il resto della truppa che non mi convince”.
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28 maggio 2016
Ferilli: “Stavolta disobbedisco al Pd e voterò…”