Dal fiocco azzurro a quello nero. Da un giorno di festa a quello di lutto. Dalla sala parto dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia al Monaldi di Napoli. Morto, dopo sette ore di agonia, domenica sera. Una tragedia, quella del piccolo Salvatore, su cui indagano i poliziotti del commissariato di Torre Annunziata agli ordini del dirigente Vincenzo Gioia e la vice Elvira Arlì. A loro, si sono rivolti Carmela e suo marito Romeo, entrambi di Torre Annunziata, i genitori del neonato che hanno presentato una denuncia. Tutto ha inizio giovedì mattina quando Carmela arriva all’ospedale di Castellammare per dare alla luce il primo figlio. Viene sottoposta a controlli che si ripetono anche il giorno dopo. Sono le 18 di sabato quando le viene somministrato un medicinale per stimolare le contrazioni. Poi il tracciato, ogni ora, sino alle 8 del mattino dopo quando le si rompono le acque. La 27enne viene trasportata in sala parto, alle 11.30 le viene somministrata l’ossitocina per favorire la dilatazione dell’utero. «In quell’istante – ha raccontato il marito agli agenti – mia moglie ha chiesto un’iniezione epidurale o di essere sottoposta al taglio cesareo perché, come detto da lei, stava male».
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