All’epoca dei fatti, e con riferimento a essi, ella aveva capacita’ di intendere e volere”. Lo scrivono i professori Eugenio Aguglia e Roberto Catanesi nelle conclusioni della perizia psichiatrica di 105 pagine su Veronica Panarello. Secondo gli esperti la donna “presenta tratti disarmonici della personalita’”, ma “il complesso di elementi clinici e psicodiagnostici raccolti non consente di mettere in luce disturbi mentali clinicamente rilevanti”, secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm). Secondo i periti, l’imputata e’ inoltre “in grado di partecipare coscientemente al processo”. Perche’, spiegano, le sue “attuali condizioni psichiche le consentono di comprendere oggetto e contenuto delle imputazioni, oltre a consentirle di argomentare circa le accuse che le sono mosse”, ed e’ “in grado di esporre i fatti di cui e’ a conoscenza”. Infine, per i periti “non risulta compromessa la capacita’ di autodeterminarsi rispetto a obiettivi dati, di potere riferire in modo e con modalita’ tali da preservare i suoi interessi nella vicenda giudiziaria”
CRONACA
7 giugno 2016
Omicidio Loris, i periti: “Veronica Panarello è… “