E’ morto per una fatalità, non era un obiettivo dei killer. La tragica storia di Ciro viene raccontata dai testimoni che erano nel circolo dove è stata ammazzato il boss dei barbudos, Raffaele Cepparulo. “Tutti stavano scappando, anche Ciro – racconta una delle persone presenti nel circolo dove è avvenuto l’agguanto – Sono entrati dicendo che si trattava di una rapina, poi si sono avvicinati a Cepparulo che giocava a carte con un’altra persona e gli hanno sparato. Tutti scappavano, a Ciro sono caduti gli occhiali, si è abbassato per prenderli e un altro killer ha fatto fuoco”. Gli amici hanno soccorso Ciro e lo hanno portato a Villa Betania: “Aveva il viso ancora intatto, ma in auto ha dato un sospiro ed è arrivo morto nella struttura sanitaria”. E mentre le autorità hanno spiegato che Ciro non era una vittima innocente, gli amici rifiutano ogni tipo di connivenza con la malavita organizzata.
CRONACA
9 giugno 2016
Agguato Napoli. Il racconto: “Ciro aveva il viso ancora intatto, in auto prima di morire…”