Si è ucciso a 69 anni. Si chiamava Antonio Bedin. Da mesi lamentava di avere perso i soldi della pensione, che aveva investito nella Banca Popolare di Vicenza. Azioni crollate da 62,5 euro a zero. Prima di perdere ogni speranza, Bedin aveva contattato diversi avvocati. Era andato alle assemblee della banca, sperando di avere giustizia. Alla fine si è arreso. Si è ucciso nella propria abitazione, sparandosi un colpo al petto con una pistola che deteneva legalmente. A Montebello Vicentino, dove viveva e dove si è tolto la vita, gli volevano bene e gliene vogliono ancora. Bedin era stato per anni un piccolo dirigente del Partito comunista a livello locale. “Non si può morire così – dice una donna, impiegata in Comune, fra le prime ad avere appreso la notizia – lo hanno imbrogliato, lo hanno ucciso”. Sulla morte indagano i carabinieri. Se appare certo che si tratti di suicidio, c’è invece cautela circa le ragioni che lo hanno spinto a togliersi la vita. “Non ci risulta che Bedin abbia lasciato messaggi di addio. Le indagini sono in corso”, dicono gli investigatori.
CRONACA
16 giugno 2016
Vicenza. Perde i soldi dalla pensione e si spara