Pagani. Il Tribunale di sorveglianza chiede l’applicazione di misure personali e patrimoniali per gli imputati del processo “Fabbro”: i giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale di Salerno hanno chiesto il sequestro di beni e la sorveglianza speciale per i presunti componenti del gruppo armato collegato alle rapine ai furgoni portavalori. Lungo un filone indipendente rispetto all’iter processuale, che pure ha ridimensionato le contestazioni iniziali con una raffica di assoluzioni in appello, seguite ai riti abbreviati scelti da parte degli imputati, sono finiti gli averi dei coinvolti, ritenuti sproporzionati o non giustificati rispetto alle reali possibilità. La corte d’appello di Salerno, chiamata a decidere sulle richieste nel prossimo ottobre con il rinvio disposto contestualmente all’udienza, inquadra gli aspetti economici e la pericolosità dei soggetti, indipendentemente dalle imputazioni e dagli esiti del processo, attualmente in via di svolgimento al tribunale di Nocera Inferiore. L’accusa si è chiusa con diverse assoluzioni in primo grado e appello, con l’attuale contestazione di detenzione di centinaia di armi e munizioni. Il dibattimento in corso a Nocera, contro otto imputati per munizioni e armi ritenute collegate ad assalti paramilitari ai portavalori, vedrà contrapposte le parti sul confronto tra i carabinieri del Ris e il consulente degli avvocati difensori, con indagini basate sulle tracce biologiche ritrovate su indumenti e accessori nel garage di Sassolino.
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