Il profumo delle orchidee quasi sembra far passare in secondo piano le catene che ne soffocano la bellezza. Catene e sigilli che sono fuori alle 8 cappelle poste sotto sequestro dalla magistratura lo scorso 16 giugno, dopo lo scandalo dei loculi ristrutturati e rivenduti illegalmente da un “professionista” del settore come Carmine Montuoro. Il noto imprenditore funebre ha truffato circa 300 famiglie, vendendo capelle che aveva sottratto – a loro insaputa – ai legittimi proprietari, dopo averle fatte ristrutturare. Un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro ai danni di malcapitati cittadini e del Comune di Napoli. Ma a distanza di circa 10 giorni ieri mattina i familiari dei defunti hanno dovuto rinunciare a portare fiori sulle tombe dei loro cari, perché fuori ai loculi vi sono ancora catene e sigilli. «Il pm non dà l’autorizzazione a rimuoverli perché quei morti non risultano essere sepolti lì, a seguito dell’imbroglio ai nostri danni», tuonano i truffati. Finanche uno sgabuzzino usato per scope e palette è stato venduto sei mesi fa a un’anziana per 35mila euro.
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