Lo spiraglio c’è. Sebbene Napoli abbia ingoiato il boccone più amaro degli ultimi anni, si può ancora trattare. Folli da dirlo stasera, folli da scrivere ciò che è accaduto lo scorso 13 maggio, quando Metropolisweb.it riportò in anteprima la notizia di un Napoli a caccia di Icardi per sostituire Higuain. E’ passato un mese e mezzo, puntuale, a coppa America finita, è arrivata la rottura. Se ne doveva parlare poi, se n’è parlato. E la risposta non è piaciuta. Ma nel calcio ci sta. Ci stanno 94 milioni di clausola rescissoria che l’entourage di Higuain non accetta. In alcun modo. Le parole dell’agente dell’attaccante argentino non sono un addio, ma suonano come un avvertimento. Due anni ancora di contratto, ma con la possibilità di perderlo a parametro zero sono una condizione che non piace né a De Laurentiis né a Higuain. Allora, via subito da Napoli e dal Napoli, nonostante la sommossa popolare che sta partendo dai social, oppure rinnovo alle condizioni di Gonzalo. Non c’è scelta, non esiste una terza strada. L’uscita del fratello del calciatore è la dichiarazione di guerra di un’intera città a De Laurentiis, che tra diritti d’immagine e clausole rescissorie complica maledettamente l’arrivo e la permanenza dei calciatori in azzurro. Contratti da oltre 100 pagine sono la caratteristica dell’era del produttore cinematografico, che ha portato nel mondo del calcio gli accordi che si siglano al cinema. I calciatori sono un bene della società, vanno tutelati e i beni, si sa, vengono anche sfruttati. Guai se così non fosse. Però, a parte la Juventus, negli ultimi anni nessuno è stato superiore al Napoli. La Roma spera ma resta sempre un palmo indietro, Milan e Inter hanno fatto più confusione che risultati e gli azzurri, pur cambiando allenatore e strategia, pur passando dalla coppia Lavezzi-Cavani a quella Insigne-Higuain, sono sempre in lotta al vertice. Servirebbe qualcosa in più, è vero, ma non va dimenticato ciò che finora è stato fatto. Non va dimenticato che le società si gestiscono, non si distruggono. Si vince spendendo bene, non spendendo tutto e troppo. La prima Inter di Moratti ne è l’esempio. Ora ci sono due settimane di fuoco. Gonzalo può lasciare Napoli, ma lo farà mettendo sul piatto della bilancia soldi che consentiranno di prendere un degno sostituto. Il suo record di gol è nella storia, lui è nella storia, ma il Napoli non ha i cinesi alle spalle. Da stasera inizia il vero mercato del club azzurro e con il ritorno in Champions non sarà deludente, anche se Higuain oggi è insostituibile.
SPORT
28 giugno 2016
ROTTURA NAPOLI-HIGUAIN. Lo scenario raccontato da Metropolisweb.it lo scorso 13 maggio