Giuseppe Pellicanò ha confessato di aver svitato il tubo del gas del suo appartamento in via Brioschi, a Milano, provocando l’esplosione della palazzina nella quale il 12 giugno sono morti l’ex compagna Michaela Masella e i giovani fidanzati marchigiani Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi. E’ quanto emerge dal provvedimento con cui il gip di Milano ha disposto la custodia cautelare in carcere per il pubblicitario, fermato per strage venerdì. Nei giorni scorsi l’uomo aveva invece dichiarato di non aver mai avuto intenzione di uccidere né la ex compagna né le sue due figlie di 7 e 11 anni, che sono rimaste gravemente ustionate. La Procura di Milano aveva chiesto la convalida del fermo e il carcere.
Prima di confessare, durante l’interrogatorio di convalida del fermo col gip, Pellicanò aveva affermato di aver “preso farmaci” e di non ricordare di aver smontato il tubo del gas. Il pubblicitario sapeva che l’ex compagna, Micaela Masella, con cui era separato in casa da due anni, aveva un’altra relazione. L’uomo non era però a conoscenza del nuovo progetto di vita della donna, e cioè che aveva deciso di andare a vivere con il fidanzato, Salvo Manganaro, con cui aveva già preso una casa in affitto.