Non c’era solo l’alleanza con il gruppo criminale di origine albanese e base operativa nell’hinterland di Milano al centro del “piano di espansione” promosso dal boss Luigi Papale. Per contrastare i rivali del clan Iacomino-Birra sul terreno dello spaccio di sostanze stupefacenti, il padrino di vico Moscardino voleva allargare il proprio giro d’affari fino alla provincia di Salerno e al Cilento: un obiettivo inseguito attraverso i contatti stabiliti con i vertici dei Pecoraro-Trimarco-Grimaldi, l’organizzazione camorristica operante tra Battipaglia e Pontecagnano.
Il retroscena emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuliana Pollio del Tribunale di Napoli a carico del “re dei pusher” Ciro Boschetto e dell’erede del capoclan, Eleonora Papale.
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