«Li devo uccidere a tutti e due, le faccio fare la fine di quella di Terzigno». Chiaro riferimento a Enza Avino, la 37enne uccisa dall’ex che la perseguitava. E ancora: «Ti devo bruciare la casa», «Ti devo tagliare la testa». Il tutto condito da una serie di pesanti insulti rivolti alla donna che si era “permessa” di lasciarlo dopo una convivenza di 10 anni da cui erano nati due figli. Messaggi intimidatori inviati a raffica anche quando lui, pusher del Piano Napoli di via Passanti Scafati, era agli arresti domiciliari. Tornerà alla detenzione “casalinga”, stavolta per stalking. Carlo Valente, 30enne di Bosco-reale, è stato condannato a un anno e mezzo dal gup Emma Aufieri del Tribuna-le di Torre Annunziata. Il pm Rosa Annunziata aveva chiesto tre anni di reclusione per tutti i reati che gli veni-vano contestati: ben 13 capi di imputazione tra atti persecutori, lesioni personali e minacce. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Gennaro de Gennaro, ha puntato a dimostrate come il rapporto tra i due non si fosse inter-rotto neanche dopo l’arresto di lui, avvenuto nel giugno 2015. A testimoniarlo ci sono incontri e telefonate tra i due ex conviventi. La donna, appena poche settimane fa era andato a trovarlo in carcere e, in precedenza, nel corso di una drammatica udienza, aveva rimesso anche decine di querele sporte nei con-fronti dell’uomo. Decisione che ha fatto scattare la con-danna soltanto per i reati perseguibili d’ufficio.
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