Dovevano rifornire le piazze di spaccio di ben 4 clan della malavita calabrese. Al centro di quelle partite di cocaina, ora finite nelle mani della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, c’erano le cosche dei Piromalli (che opera sul territorio di Gioia Tauro), degli Alvaro (molto attivi nella provincia di Reggio, ma con legami anche in varie città del nord Italia fino ad arrivare in Australia), dei Molè (anche loro attivi nella Piana di GIoia Tauro e un tempo alleati dei Piromalli) e dei Crea. Quattro cosche molto potenti sui propri territori e che fanno della vendita di sostanze stupefacenti la maggior parte degli introiti. Nel corso della maxi operazione – denominata Vulcano – tra Calabria e Campania sono finite in manette 12 persone. Tre sono campane, due donne originarie di San Giuseppe Vesuviano e un uomo residente a Vico Equense. Le manette sono scattate ai polsi di Michele Zito di 40 anni, Francesco Gioffrè (42), Caterina Ursida (38), Ernesto Madaffari (40), Antonio Pavia (36), Rosario Cunsolo (40), Giuseppe Nicolaci (48), Pacifico Belcastro (31), Tomaso Concas (59), Dayana Concas (27 di San Giuseppe Vesuviano), Luigia Di Casola (55 di San Giuseppe Vesuviano) e Gabriello Savarese (68 di Vico Equense). Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere e di traffico illecito di sostanze stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità nonché delle finalità mafiose per avere agevolato l’attività delle cosche.
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