L’Antimafia si concentra sulla gestione delle politiche sociali a Scafati per accertare l’accusa di voto scambio mossa agli undici indagati nel fascicolo aperto dal pubblico ministero Vincenzo Montemurro. Nel mirino c’è sempre “Scafati Solidale”, l’istituzione nata nel 2010, proprio per volontà dell’Amministrazione Aliberti, per poter coordinare al meglio le attività socio-assistenziali promosse dal Piano di Zona S1. Il periodo finito prima al vaglio della Commissione d’Accesso agli atti e poi della magistratura è quello relativo alle ultime campagne elettorali tenute in città: Regionali 2010, Amministrative 2013 e Regionali 2015. Già lo scorso mese di marzo il Pool prefettizio guidato da Vincenzo Amendola prelevò dagli uffici di piazza Madre Teresa di Calcutta dei documenti relativi agli incarichi assegnati alle varie cooperative impegnate sul territorio comunale. E proprio il rapporto con queste realtà adesso è tornato al vaglio della Direzione distrettuale Antimafia, che sta cercando di appurare eventuali irregolarità nell’assegnazione avvenuta mesi fa. In particolare gli inquirenti si starebbero soffermando su alcune chiamate sospette, partite durante i periodi delle elezioni, ai vertici delle cooperative impegnate nei progetti promossi dalla “Scafati Solidale”. Da qui si starebbe partendo, dunque, per accertare anche la presenza dei componenti di alcune cooperative a incontri elettorali nell’Agro nocerino sarnese. Documenti e tabulati adesso tutti al vaglio della magistratura, che dopo le perquisizioni del 7 luglio scorso sta accelerando sull’eventuale reato di scambio elettorale politico mafioso.
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