SALERNO – Quarantuno beni confiscati non consegnati al Comune di Salerno e dei cinque dati nella disponibilità a Palazzo di Città solo uno è effettivamente fruibile dalla comunità. Un giallo per cui viene invocata la sinergia tra Avvocatura dello Stato e Comune per l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Questo l’obiettivo del presidio “Filomena Morlando” di Libera attivo nel capoluogo. Concetto ribadito dai componenti l’associazione di don Luigi Ciotti ritrovatisi per una cena di autofinanziamento nel corso della quale sono state pure gettate le basi per la programmazione dei prossimi mesi. «Noi vogliamo una mano dal Comune di Salerno, la vogliamo da tutte le Istituzioni che non sia sempre strumentale a qualcuno», spiega Marco Giordano, tra gli attivisti di Libera.
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