Il sogno continua e il merito non è solo di quel gran talento di nome Berardi: l’attaccante segna due gol e di fatto chiude la pratica ben prima che la partita finisca, ma è tutto il Sassuolo a dimostrare di essere di un’altra categoria. Il 3-0 al Lucerna che manda gli emiliani al playoff di Europa League è la conseguenza diretta di questa differenza: le reti potevano essere anche di più se Defrel avesse già completato la trasformazione in vero centravanti.
Gli svizzeri, terzi in campionato nella scorsa stagione e tutt’altro che remissivi all’andata, cominciano esattamente come si aspettava Di Francesco: Neumayr dà fastidio a Magnanelli, la squadra tiene alto il baricentro e ci prova soprattutto con qualche conclusione dalla distanza. La benzina, però, finisce troppo presto, e l’infortunio di Puljic, leader della difesa, probabilmente influisce anche sul morale. Di sicuro crea scompensi a chi resta in campo: Defrel sfiora il gol liberato da una torre di Berardi, poi è lo stesso Berardi a trovarlo al 19′ con un gran sinistro dal limite. L’1-0 è una mazzata sul Lucerna, che quasi sparisce dal campo.
Subito dopo il gol il Sassuolo mette in vetrina il meglio del proprio repertorio, che del resto è lo stesso dell’anno scorso visto che all’appello manca solo Vrsaljko, ceduto all’Atletico Madrid. Biondini e Duncan si fiondano nella metà campo avversaria e il loro pressing manda in tilt il Lucerna, così come quello di Berardi: l’attaccante sfiora il bis recuperando palla sulla trequarti, poi lo trova praticamente allo stesso modo procurandosi un rigore che causa anche l’espulsione di Ricardo Costa. È il 39′ e il penalty del 2-0, con gli svizzeri in 10, scrive la parola fine sul doppio confronto.
La ripresa è solo un esercizio accademico, ma troppo godibile per non tacerne: un tiro al volo di Berardi che avrebbe mandato giù il Mapei, un sinistro di Duncan, un’occasione divorata da Defrel su assist delizioso di Sansone. Il Sassuolo si diverte e diverte e il 3-0 arriva fin troppo tardi, con Defrel che stavolta non sbaglia, di testa, da due passi, su cross perfetto di Duncan. L’anno scorso, di questi tempi, l’Italia già salutava la Sampdoria, vittima della figuraccia col Vojvodina: considerando com’è andata a finire la stagione europea per i club di A, la speranza è che questo meraviglioso Sassuolo abbia dato solo il via a un’inversione di tendenza.