Che il meglio dovesse ancora arrivare lo aveva capito: l’incidente da bambino, poi le ore in piscina, la fatica, e quel 2015 tunnel da cui uscire in fretta. Gabriele Detti il podio olimpico lo aveva visto nei suoi sogni migliori e adesso che ci e’ salito, con il bronzo al collo, la vita ha ripreso tutti i colori. A Rio l’azzurro delle grandi distanze, l’eterno compagno, e secondo, di Greg Paltrinieri, si e’ preso la scena tutta per se’: prima medaglia dell’Italia che nuota e in quei 400 sl che dalle bracciate di Massimiliano Rosolino non avevano piu’ avuto show in acqua. Con 3’43”49 Detti si e’ fermato a nove centesimi dal record di Rosolino che sedici anni fa, a Sydney, conquisto’ l’argento olimpico. “E’ successo, e’ andata sul serio, ho realizzato un sogno” dice trattenendo in un sorriso infinito le emozioni concentrate in una notte. Che ha tenuto sveglia la sua Livorno, a fare il tifo, e mamma Paola – la sorella di Stefano Morini zio e coach dell’azzurro – la prima a congratularsi per telefono con la gioia di casa. “Mamma e’ andata bene, che dici? Ma non mi posso sbilanciare, ho troppa gente davanti…” scherza l’azzurro, spiritoso, un po’ irriverente e sempre con la battuta pronta. Aveva chiacchierato a lungo nel giorno dell’alzabandiera al Villaggio atleti col premier Matteo Renzi, che ha esultato per lui nella tribuna dell’Acquatics center carioca e poi si e’ congratulato con un sms. La ‘bischerata’ stavolta l’ha combinata grossa: e’ partito da bradipo, ha preso due secondi al via, ma poi vasca dopo vasca in un crescendo sorprendente, e’ andato a riagganciare il treno dei due big: l’australiano Mack Horton, che vince con 3’41″55, e il cinese Sun Yang, campione uscente e due volte iridato, secondo con 3’41″68. Il gigante Sun, tra polemiche, liti e uno stop per doping, lontano dalla piscina dopo l’argento e’ scoppiato in lacrime. Detti invece sorride, e tanto: “Mi sono ripreso la mia rivincita e questo bronzo fa davvero effetto”. Interista sfegatato, una fidanzata in vasca (Stefania Pirozzi), il livornese si allena a Ostia agli ordini dello zio Moro: da bambino ha rischiato di perdere una gamba, in un incidente in mare Capraia, per nove mesi con il gesso e il timore di non recuperare. E invece in piscina Gabriele ci si e’ infilato e non e’ piu’ uscito. E’ cresciuto, tanto lavoro, poche distrazioni, fino all’europeo di quest’anno che lo ha visto volare sul gradino piu’ alto del podio. Il risarcimento per quel 2015 da dimenticare, con un’infezione che lo aveva costretto a rinunciare anche ai mondiali di Kazan. “Una medaglia alle Olimpiadi non ce la toglie nessuno, la prima in famiglia – sorride Morini, che ha seguito la gara nascosto dietro una colonna della piscina – ora abbiamo altre due gare. Me lo chiudo in camera e testa bassa”. Il 12 agosto ci sono i 1500, la gara di Greg: ma anche Detti e’ pronto a fare grande Italia. “Sono stato bravo, peccato per quei 9 centesimi… – sorride l’azzurro pensando al record nazionale di Rosolino avvicinato – sognavo la medaglia e ci sono riuscito”. E non e’ finita, perche’ il migliore dei nostri mari e’ quello che ancora non abbiamo navigato.
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7 agosto 2016
OLIMPIADI. Volley: Italia-Francia 3-0, esordio da urlo