«Struttura sottoposta a sequestro». È il cartello affisso dai carabinieri della stazione Capoluogo di Torre del Greco all’ingresso dell’Eklesia Club Resort, l’esclusivo complesso turistico di via Curtoli riconducibile agli ex armatori della Dimaiolines. Un ristorante e lounge bar con annessa piscina, inaugurato a maggio e diventato in pochi mesi un punto di riferimento per vip a caccia di relax e giovani in cerca di divertimento: un punto di riferimento costruito – la tesi dei militari dell’Arma guidati dal comandante Vincenzo Amitrano – attraverso una lunga serie di irregolarità, puntualmente riscontrate durante il blitz messo a segno insieme ai tecnici comunali dell’ufficio anti-abusivismo. Un blitz chiuso con l’apposizione dei sigilli all’area di circa 5.000 metri quadrati del valore di 1,5 milioni di euro e con la denuncia di G.T. – ventiquattrenne gestore del complesso turistico – e A.D.C., proprietaria del complesso turistico e madre di Carlo Di Maio, condannato a quattro anni e 8 mesi di reclusione per il crac da 40 milioni di euro capace di inguaiare circa 800 obbligazionisti.
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