Scafati. La presunta offerta di lavoro di Nello Maurizio Aliberti al clan Loreto-Ridosso, poi rifiutata, ha portato l’Antimafia ha indagare su binari ben diversi dai rapporti politici per appurare i presunti rapporti tra colletti bianchi e criminalità organizzata a Scafati. Le parole del pentito Alfonso Loreto, infatti, hanno indotto gli organizzatori a virare verso le società collegate alla famiglia Aliberti e in particolare sulla “626 Service”, la società citata dal collaboratore di giustizia nell’interrogatorio reso al Pm Vincenzo Montemurro. La ditta, cancellata il 10 maggio 2012 come risulta da una visura camerale, vedeva tra i soci, oltre Nello Maurizio Aliberti e il fratello-sindaco Pasquale, anche Monica Paolino, la consigliera regionale di Forza Italia al centro dell’inchiesta partita il 18 settembre dello scorso anno. La società, chiusa mentre in città l’inchiesta Overline aveva monopolizzato l’attenzione dell’opinione pubblica, è tornata a essere oggetto di attenzione della magistratura per le parole del figlio di Pasquale Loreto.
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