• Metropolis
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Metropolis
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Giornale
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Giornale
Metropolisweb
Google Play App Store
    • Home
    • Giornale
    • Multimedia
    • Menu
      • Cronaca
      • Sport
      • Young
      • Agorà
      • Cultura
      • Gusto
      • Tecnomania
      • Benessere
      • Agreen
      • Arabiafelix
    • Abbonati
    • Login
    • Home
    • Giornale
    • Multimedia
    • Menu
      • Cronaca
      • Sport
      • Young
      • Agorà
      • Cultura
      • Gusto
      • Tecnomania
      • Benessere
      • Agreen
      • Arabiafelix
    • Abbonati
    • Login
  • Home
  • Menu
    • Cronaca
    • Sport
    • Multimedia
    • Young
    • Agorà
    • Cultura
    • Gusto
    • Tecnomania
    • Benessere
    • Agreen
    • Arabia Felix
  • Home
  • Menu
    • Cronaca
    • Sport
    • Multimedia
    • Young
    • Agorà
    • Cultura
    • Gusto
    • Tecnomania
    • Benessere
    • Agreen
    • Arabia Felix
Arzano, Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche
CRONACA
10 agosto 2016
Arzano, Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche
metropolisweb

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalita’ organizzata dei comuni di Corleone (Palermo), Tropea (Vibo Valentia), Bovalino (Reggio Calabria) e ARZANO (Napoli). Il Presidente della Regione Siciliana Crocetta, invitato a partecipare a norma dello Statuto speciale della Sicilia ma nell’impossibilita’ di partecipare, ha comunicato il proprio assenso allo scioglimento di Corleone.

IL CASO CORLEONE. Le sue ultime dichiarazioni pubbliche, seguite alla morte di uno dei capi storici di Cosa nostra, erano state nette: “gli onesti di Corleone si tolgono dalle spalle un pezzo di storia criminale che e’ stata rappresentata dal boss Bernardo Provenzano”. Una sorta di appello da parte del sindaco a chiudere con un passato ingombrante rivolto ai suoi concittadini, gli abitanti di un paese diventato tristemente famoso nel mondo per aver dato i natali a boss di prima grandezza: dal medico Michele Navarra, a Luciano Leggio, Bernardo Provenzano e Toto’ Riina. I “viddani”, i contadini, li chiamavano i mafiosi di citta’, i palermitani che, nella guerra con i paesani persero la guida di Cosa nostra. Ora Lea Savona, sindaco di Corleone eletto alle ultime amministrative con una lista civica di centrodestra, dovra’ fare le valigie: costretta a lasciare dalla decisione del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Alfano, di sciogliere per infiltrazioni mafiose il Comune, insieme a quello di Tropea (Vibo Valentia), Bovalino (Reggio Calabria) e Arzano (Napoli). Una “sentenza” in qualche modo annunciata dalla dichiarazione fatta a gennaio dallo stesso Alfano che rese noto l’accesso agli atti del Comune. L’accesso – spiego’ lo stesso sindaco per nulla sorpresa- riguardava l’assegnazione di alcuni appalti come quello relativo alla costruzione di un impianto polivalente nei pressi del campo sportivo. La gara fini’ all’attenzione della Procura di Palermo che arresto’ un dipendente comunale, Antonio Di Marco, indicato dagli inquirenti come il nuovo capo mandamento. Di Marco, custode del campo sportivo, dove si sarebbero svolti anche summit di mafia, in alcune intercettazioni avrebbe fatto riferimento alla possibilita’ di fare pressioni presso gli uffici comunali per pilotare i lavori. “Nessuno immaginava – osservo’ allora il sindaco – che questo dipendente comunale potesse essere colluso”. Ma nel fascicolo della dda fini’ anche il fratello del primo cittadino, Giovanni Savona. Il capo famiglia di Chiusa Sclafani, Vincenzo Pellitteri, non sapendo di essere intercettato, diceva e’ “un grande amico nostro, solo che lui e’ allacciato con Mario”. Dove Mario era Mario Grizzaffi, fedelissimo di Toto’ Riina e fratello del boss Giovanni. Dopo l’accesso agli atti fu la volta delle commissioni Antimafia nazionale e regionale. La Savona, che anni fa vinse anche il premio intitolato alla memoria del giudice Paolo Borsellino, venne ascoltata dall’Antimafia regionale. “Avro’ peccato di leggerezza, inesperienza, di qualche sbavatura, ma non posso essere considerata vicina ad ambienti mafiosi. Rinnegherei il nome che porto e mi dissocerei dalla mia stessa famiglia se mio fratello fosse coinvolto in qualche organizzazione”, disse a conclusione dell’audizione. 

Juve Stabia, il sogno continua. Vespe in semifinale
SPORT
Juve Stabia, il sogno continua. Vespe in semifinale
Michele Imparato 
17 maggio 2025
Il sogno della Juve Stabia continua. La squadra di Pagliuca aggiunge un altro capitolo alla sua meravigliosa favola battendo il Palermo nel turno prel...
this is a test
Il Napoli finalista alla seconda edizione del trofeo Città di Torre del Greco
SPORT
Il Napoli finalista alla seconda edizione del trofeo Città di Torre del Greco
metropolisweb 
17 maggio 2025
Il Napoli fa festa al secondo trofeo “Città di Torre del Greco”, la rassegna calcistica in corso di svolgimento fino a domani, domenica 18 maggio, all...
this is a test
Immensa Paolini, è la regina di Roma
SPORT
Immensa Paolini, è la regina di Roma
metropolisweb 
17 maggio 2025
Jasmine Paolini riscrive la storia agli Internazionali d'Italia. La tennista toscana è la nuova campionessa femminile, la prima italiana da Raffaella ...
this is a test
Google Play App Store
Google Play App Store
metropolisweb.it @2017-2018-2019 - Tutti i diritti riservati - Citypress Società Cooperativa - Privacy Policy
Level Double-A conformance, W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0
Please support this website by adding us to your whitelist in your ad blocker. Ads are what helps us bring you premium content! Thank you!
Disabilita Adblock per continuare a vedere il sito.