Crack, eroina, marijuana, cocaina. Sostanze diverse per ogni quartiere dello spaccio. Un triangolo della droga sempre attivo, anche se molto ridimensionato dalle operazioni dei carabinieri. Lo dimostrano proprio i recenti blitz per smantellare le piazze di spaccio ancora attive, l’ultimo dei quali al Savorito, il droga-shop più antico di Castellammare.
Non è un mistero la modalità in cui vengono alimentate tali piazze. Il sistema del “franchising” è stato sempre quello più efficace dal punto di vista criminale. Il marchio di fabbrica non si vede ma si capisce: Scanzano. Tutto parte dal quartier generale del clan D’Alessandro, come dimostrano ormai le cronache giudiziarie degli ultimi decenni. Il clan fa da intermediario, procura la droga e la vende ai gruppi che gestiscono lo spaccio. Al Savorito come a Santa Caterina e nel centro antico. Ora anche a Moscarella, dove uno dei fedelissimi di Scanzano, con precedenti proprio per estorsione in nome e per conto della cosca, è stato recentemente arrestato dai militari della compagnia di Castellammare. Una regia unica per tenere i fili di un sistema infallibile per capitalizzare e riciclare in attività apparentemente pulite.
CRONACA
10 agosto 2016
Castellammare. Piazza che vai droga che trovi