I macchinisti dei due treni che si sono scontrati il 12 luglio scorsonella tratta ferroviaria Andria-Corato delle Ferrovie Bari Nord, nel disastro che ha provocato 23 morti e una cinquantina di feriti, “non si sono assolutamente avveduti, neanche un secondo prima, dell’incidente che si stava per verificare”. In sostanza “non si sono visti”. Lo ha detto il facente funzione procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani, Francesco Giannella, facendo il punto delle indagini, a un mese esatto dalla tragedia.
“Questo è evidenziabile dai dati – ha spiegato soffermandosi sulla dinamica – perché non c’è alcun dato che registra un tentativo o segno di frenata. Sono andati uno incontro all’altro, di fatto, senza neanche tentare una manovra di emergenza che poi tra l’altro probabilmente non sarebbe neanche stata utile”.
Il procuratore Giannella ha confermato che i due treni, Et 1021 e Et 1013, si sono scontrati a una curva: quello proveniente da Corato “viaggiava a circa 100 chilometri orari” e “aveva appena disimpegnato la curva”; mentre quello proveniente da Andria “procedeva a 87/90 chilometri orari e si stava per immettere nella curva. I due macchinisti sostanzialmente non si sono visti”.
“Stiamo indagando anche sul passato – ha aggiunto Giannella – cioè su altri incidenti o altri mancati eventuali incidenti verificatisi su tratte a binario unico con blocco telefonico, come quello interessato. Ci sono acquisizioni di dati in corso, stanno emergendo cose interessanti, anche testimonianze”. Questi accertamenti, ha precisato, riguardano tratte a binario unico “anche in tutta Italia”.