Il San Paolo l’ha accolto con lo stesso urlo che un tempo era riservato solo a Gonzalo Higuain. Sì, perché Arkadiusz Milik è uno di quei calciatori che all’ombra del Vesuvio potrebbero scrivere la storia. Il verdetto spetta al campo, ci mancherebbe. Ma l’attaccante polacco, acquistato dal Napoli dopo l’addio di Gonzalo Higuain, ha tutte le carte in regola per non far rimpiangere l’argentino. Al suo posto, d’altronde, parlano i numeri. E quelli non hanno mai mentito. La casella gol segna per Milik la bellezza di 47, un bottino garantito tra l’altro in appena due anni. In patria c’è chi addirittura già giura che è l’erede di Lewandowski. E non vanno etichettati come matti se poi si paragonano i numeri di Milik a quelli degli attaccanti più forti che hanno avuto gli olandesi negli ultimi trent’anni e cioè Suarez, Kluivert, Van Basten e Ibrahimovic. Spulciando le statistiche, il rendimento del polacco è insomma pari, o addirittura migliore, di quello dei grandi che hanno scritto la storia del calcio. Da Van Basten a Ibrahimovic, i paragoni non spaventano la punta appena 22enne. I grandi bomber che sono passati per Amsterdam hanno garantito lo stesso bottino di reti di Milik. Nel dettaglio, Suarez ha segnato 50 gol in 77 gare disputate. Solo tre in più all’attaccante del Napoli che però ha giocato due partite in meno. Van Basten, Kluivert e Ibrahimovic sono addirittura sotto al polacco come numero di reti segnate con l’Ajax: l’olandese ne ha firmati 44 in 78 gare, il “Cigno di Utrecht” ne ha siglati 42 in 57 gare, mentre lo svedese è andato in gol 30 volte in 75 sfide. Tradotto significa che Milik sa come poter far innamorare Napoli. Eppure Arkadiusz, umile e modesto, ha preferito mantenere un profilo basso quando si sono spalancate per lui le porte di Napoli. «Non sono Gonzalo Higuain ma prometto che per questa gente darò il massimo». E di sicuro l’applauso col quale è stato accolto al San Paolo testimonia quanto la città ha voglia di credere in lui, in quel bomber che secondo i media olandesi il Napoli si sarebbe aggiudicato per la bellezza di 32 milioni di euro. Sarà poi il tempo a stabilire se quello della società partenopea è stato un vero affare stile Lavezzi, Cavani o Higuain. Intanto, nella prima gara disputata con il Napoli, quella col Monaco al San Paolo, il polacco s’è fatto notare particolarmente tra inserimenti, tagli, giocate e un dialogo continuo sulla fascia con Lorenzo Insigne. In lui ci sono tutte le caratteristiche del centravanti, molte delle quali fanno di lui un attaccante moderno. Milik potrebbe essere considerato il classico numero 9, tra i migliori per la sua fisicità e per la capacità di combattere su ogni pallone, dando filo da torcere alle difese avversarie. Non a caso il polacco ha subito sfiorato il gol con la maglia del Napoli al suo debutto, dimostrando di essere già entrato in certi meccanismi targati Sarri. Milik in Eredivisie ha iniziato a segnare e non ha più smesso. Ora lo attende una nuova sfida e il maestro Sarri già sa come valorizzarlo ulteriormente nel suo 4-3-3.
SPORT
12 agosto 2016
Napoli. Milik con l’Ajax meglio di Van Basten e Ibrahimovic