Ha sfidato la morte per un vezzo ed è riuscita a sconfiggere la malattia senza rinunciare alle protesi al seno. Quel tocco femminile in più che una parrucchiera, originaria di Castellammare di Stabia, si era concessa nel 2003 ma che avrebbe potuto diventare causa di morte della donna, oggi 60enne, decisa anche a sfidare il destino ma non certo a liberarsi delle due rotondità artificiali. “E’ stata una situazione che ha avuto un crescendo di momenti difficili ma che oggi possiamo raccontare con serenità. Una paziente che è diventata un caso singolo da cui si è aperto un nuovo filone delle ricerche delle malattie legate al fegato – ha spiegato Carmine Coppola, primario del reparto di Epatologia dell’ospedale di Gragnano – Dal 2008 la do-na affetta da cirrosi è stata sottoposta a cure che, inizialmente, non hanno dato alcun risultato. L’epatite C, con cui la paziente ha convissuto per circa 20 anni, aveva compromesso il fegato che, in cirrosi, aveva diminuito le funzioni e l’unica soluzione era il trapianto dell’organo. Ma non è stato facile convincere la paziente che, sottoposta precedentemente a un intervento di chirurgia estetica, avrebbe dovuto rinunciare alle protesi al seno (nel frattempo ‘esplose’) per salvarsi la vita. Improvvisamente le condizioni di salute della paziente hanno cominciato a migliorare tanto da evitare il trapianto. Non più in attesa dell’organo la donna è stata delistata a maggio 2016 sottoponendosi a giugno scorso a un nuovo intervento al seno, per la sostituzione delle protesi”. In effetti, la femminilità conquistata dalla parrucchiera, ora in pensione, ha avuto il sopravvento anche sulla saluta della donna che, in lista per il trapianto di fegato a Pisa nel 2014, ha dato ‘filo da torcere’ ai camici bianchi del reparto di Epatologia di Gragnano. Nessuna cura riusciva a dare una miglioria alle condizioni precarie della 60enne che, in cirrosi, avrebbe dovuto soltanto sottoporsi a una ‘sostituzione’ del fegato. “Io non ritorno a casa senza le mie protesi”. Lo ha ripetuto ai medici durante le terapie pre-trapianto. Ma l’allarme è giunto a seguito del responso del senologo che ha palesato alla 60enne uno stato delle protesi preoccupante. Le sacche inserite nelle mammelle della donna, per darle quella rotondità richiesta, erano lesionate tanto da permettere la fuori-uscita del liquido che si era diffuso all’interno dei seni dell’ex parrucchiera. “Vanno rimosse prima del trapianto al fegato”. Un lungo braccio di ferro tra la paziente e i dottori che, pur di salvarle la vita, hanno provato tutto e richiesto l’intervento di psicologi. A gennaio 2015 la 60enne era rientrata nella lista di attesa per i trapianti di fegato, presso l’ospedale di Pisa, continuando a sottoporsi alle terapie di cura dell’Epatite C. Un improvviso quanto inspiegabile miglioramento delle condizioni dell’ex parrucchiera ha rovesciato completamente la situazione. La donna non è più in lista per il trapianto del fegato da maggio scorso ed è riuscita, in poco tempo, a sottoporsi a un secondo intervento di chirurgia estetica per la sostituzione delle vecchie protesi al seno, battendo la malattia e tenendosi stretta il suo simbolo di femminilità, a cui non aveva mai rinunciato.
CRONACA
21 agosto 2016
Gragnano. Parrucchiera stabiese rinuncia al trapianto di fegato per le protesi al seno, ma guarisce “miracolosamente”