In Giappone, dove si chiama seirikyuuka, è già in vigore dal 1947 e pare che potrebbe essere introdotto anche in Italia l’istituto del congedo mestruale: ovvero il diritto, riconosciuto alla donna di astenersi dal lavoro per un massimo di tre giorni al mese. La relativa proposta di legge è stata presentata dall’onorevole dem Romina Mura, sindaco di Sadali, in Sardegna, ed è stata co-firmata dalle deputate Daniela Sbrollini, Simonetta Rubinato e Maria Iacono. Nella relazione si sottolinea che «in Italia, dal 60 al 90% delle donne soffre durante il ciclo mestruale. Questo dato provoca, a scuola, tassi di assenza che vanno dal 13 al 51% e, nelle aziende, dal 5 al 15 per cento». Il secondo comma precisa che alla lavoratrice (sia a tempo pieno che part-time) sono dovute una contribuzione piena e un’indennità pari al 100%. Per usufruire del congedo la donna dovrà presentare una certificazione medica specialistica, da presentare annualmente.