di DARIO CIOFFI
Al tramonto dell’estate, le valutazioni sul mercato son sempre giudizi scritti sulla sabbia. Perché i nomi non (per forza) fanno storia, e ogni previsione, ottimistica o pessimistica, andrà inevitabilmente “misurata”, sottoposta al verdetto supremo del campo. Sa tanto di retorica, se vi va, però non d’equilibrismo. È semplicemente osservazione realistica, figlia d’anni passati a celebrare in pre-campionato presunti squadroni sulla carta(straccia), poi scappati via senza onori, o a denigrare giovani truppe composte da semi-sconosciuti e invece ancora ricordate come leggende.
Dal generale al particolare, il giudizio sul comportamento della Salernitana alla “fiera dei sogni” che alle undici della sera d’ieri ha sbaraccato, portandosi via tutte le contraddizioni che ogni fase con le “liste aperte” porta con sé, va rimandato alla capacità che Sannino avrà nel governare e assemblare un gruppo che non difetta di qualità, ma a cui va data un’identità.
I granata hanno chiuso con Della Rocca – a sorpresa – a centrocampo, calciatore di consumata esperienza e però nome che non scalda i cuori “a orecchio”. Dovrà riuscirci catturando gli occhi. E poi il tesseramento di Ronaldo, il colpo più semplice. La mossa aziendalista. Era della Lazio (chissà se Lotito rimpiange quel ricco contratto fattogli firmare un inverno fa), è stato spostato da un bilancio all’altro, però sempre in famiglia. Cosa darà alla mediana granata? Far meglio dell’ultimo semestre non sarebbe difficile. E Sannino s’è già messo “a martello” sul carioca. Infine Perico, ch’era svincolato ma ha tanta storia, parte come alternativa e sarà un valido concorrente per Laverone.
Nella versione degli “apocalittici”, la Salernitana (che non c’ha pensato molto su a privarsi di Moro, uno che in B avrebbe potuto aver ancora qualcosa da dare) farà fatica a interpretare il 4-3-1-2 che s’immaginava sistema di gioco ideale avendo ingaggiato Rosina. Non solo. La società ha fatto retromarcia su Franco, dopo averlo messo ai margini della rosa (sarà invece il vice-Vitale), e poi continua a tenere Grillo ch’è diventato uno dei capi d’accusa principali per il ds Fabiani (che dovrebbe però cederlo alla Paganese, cui è stata concessa una proroga di mercato).
Per gli “ottimisti”, invece, il mercato può soddisfare, perché parte dalle conferme di gente come Coda e Donnarumma, che volevano in tantissimi (richieste ne son arrivate fino all’ultimo), ma pure di Odjer, Bernardini e Schiavi. E poi, nella lista “bloccata” dei 18 over, ci sarebbe ancora posto libero per uno svincolato.
Insomma, visioni agli antipodi, come sempre in tempi fatti di tante chiacchiere e pochi gol. Il “rinvio” al campo sarà pure soluzione di comodo, però è esercizio d’equilibrio necessario e saggio se si manterrà la promessa di non (re)inventarsi profeti del giorno dopo. La Salernitana che riparte dal pareggio all’esordio di La Spezia, e che domenica dà l’assalto al Verona nella prima all’Arechi, è un buon gruppo che deve diventar squadra, nell’anima e nel gioco, scacciando il rischio d’equivoci tattici ed esaltando le qualità che ha nel suo roster. A Sannino e ai calciatori il compito di lavorare per riuscirci. Alla gente di Salerno (che non mancherà di farlo) il dovere di sostenerli. E intanto, di dirgli almeno “buona fortuna”…