La dinamica è fase di accertamento, l’inchiesta è condotta dalla stazione dei carabinieri di Gragnano e dalla compagnia di Castellammare, coordinati dal pm di turno Maria Benincasa. E c’è già un primo indagato per omicidio colposo. Si tratta del committente dei lavori, vale a dire il proprietario del fondo agricolo che aveva ingaggiato Esposito per mettere in sicurezza il costone che dà sulla Valle dei Mulini, lì dove si è schiantato il 34enne dopo aver fatto un volo di 30 metri. Erano da poco trascorse le 7 del mattino quando il rocciatore si è “imbracato” e ha iniziato la sua attività di manutenzione, con altri due operai in supporto. Ma è chiaro che era lui il massimo esperto per arrampicarsi sul costone e completare la messa in sicurezza. Qualcosa è andato storto, eppure da quanto accertato dalle forze dell’ordine il materiale utilizzato era a norma di legge. L’imbracatura sequestrata dai militari intervenuti sembrava perfettamente a norma. E’ chiaro che un intoppo ha determinato la tragica caduta nel vuoto. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti dell’ispettorato del lavoro per tutti i rilievi del caso. Ma le cause sono in corso di accertamento. Nessuno si sbottona e non si riesce a comprendere per quale motivo un rocciatore così esperto abbia potuto omettere un passaggio della messa in sicurezza dell’imbracatura. Un vero e proprio giallo. Una tragica fatalità ha spazzato via la vita di Enzo, che lascia la moglie Bianca e i tre figli piccoli. La salma, come da prassi è stata sequestrata e trasferita all’obitorio di Castellammare. In attesa dell’autopsia del medico legale Mascolo. Soltanto dopo sarà fissata la data delle esequie.
CRONACA
3 settembre 2016
Gragnano. Enzo lascia tre bimbi piccoli: la disperazione nella Valle dei Mulini