SALERNO – Un apparecchio telefonico cellulare, due Sim card e cavetti auricolari pronti per l’utilizzo scoperti negli slip di un detenuto e sequestrati prima di poter essere utilizzati, con ogni probabilità, da appartenenti a clan ristretti presso il carcere di Fuorni. L’uomo è stato denunciato e nei guai è finita anche la mamma che avrebbe introdotto materialmente il tutto, chiaramente utile per poter attivare collegamenti con l’esterno del carcere senza destare sospetti e a qualunque ora della giornata, all’interno della sala destinata ai colloqui per poi consegnarlo al figlio. E ogni cosa era proceduta secondo il piano, evidentemente, prestabilito. Fino a quando non hanno sortito effetto i controlli messi in atto ieri alle tredici dal personale di Polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale insospettitosi per l’atteggiamento guardingo palesato dall’uomo che prima di essere incarcerato era residente in un comune dell’hinterland di Napoli. Così prima che rientrasse in cella gli operatori dell’istituto penitenziario lo hanno invitato a consegnare loro eventuali oggetti di cui fosse entrato in disponibilità.
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