Iniziera’ il 21 settembre prossimo al Tribunale di Napoli Nord ad Aversa (Caserta), davanti al Gup Barbara Del Pizzo, l’udienza preliminare a carico del 44enne Raimondo Caputo, accusato di aver ucciso il 24 giugno del 2014 la piccola Fortuna Loffredo – aveva sei anni – dopo averla gettata da una terrazza all’ottavo piano di uno degli edifici che compongono il popoloso complesso residenziale di Caivano (Napoli) denominato “Parco Verde”. All’uomo e’ contestato anche il reato di violenza sessuale commesso ai danni di Fortuna e nei confronti delle tre figlie minori dell’ex compagna Marianna Fabozzi. Quest’ultima, tuttora detenuta, comparira’ davanti al giudice ma non per l’omicidio; e’ infatti imputata con il 44enne per concorso negli abusi sessuali compiuti ai danni delle figlie, una delle quali amica intima di Fortuna, divenuta durante la fase delle indagini testimone chiave dell’intera vicenda; fu la piccola vittima delle violenze a confidare a psicologi e inquirenti che Fortuna, detta “Chicca”, era stata gettata da Tito’ – cosi’ chiamava il patrigno Raimondo Caputo – dalla terrazza dello stabile di Parco Verde in cui vivevano perche’ si era rifiutata di subire altri abusi. Dopo di lei anche le sorelline hanno accusato Caputo (difeso da Paolino Bonavita); le dichiarazioni sono state confermate poi in sede di incidente probatorio. Alle tre minori si e’ poi aggiunta una quarta ragazzina che ha confermato le accuse al 44enne. Qualche settimana fa intanto e’ stata rigettata la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal legale della Fabozzi, Salvatore Di Mezza; questi ha poi presentato ricorso per Cassazione.
CRONACA
5 settembre 2016
CASO FORTUNA. Il 21 settembre l’orco del Parco Verde ascoltato dal Gup