«Il centro Ester sta morendo. Nessun compromesso. Noi non ci arrendiamo perché gli accordi non sono stati rispettati. Dignità e trasparenza». Questi gli slogan che da mesi sventolano dai balconi del centro Ester di Barra, dove oltre 70 dipendenti rischiano di rimanere senza lavoro e più di 300 utenti senza prestazioni sanitarie. «Ieri mattina abbiamo avuto l’ennesimo incontro all’Ispettorato del lavoro – spiegano i lavoratori – dopo l’ultimo del 2 agosto scorso. Non solo stiamo cercando di salvare il nostro lavoro, ma anche i nostri pazienti, che sono sia bambini che adulti di Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli. Un bacino di utenza molto ampio che, se il centro chiuderà, rimarranno senza riabilitazione». Ma al centro Ester non afferiscono soltanto i cittadini della sesta Municipalità. A Barra arrivano anche dai vicini Comuni vesuviani, solo che «le liste d’attesa sono lunghissime e con l’ultimo decreto di Vincenzo De Luca, presidente della Regione, si dà precedenza alla territorialità. Quindi quelli che sono del territorio. Gli altri centri più vicini per la riabilitazione sono a San Giorgio e Gianturco». E i 70 lavoratori attendono oltre 30 stipendi di arretrati.
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