Il concetto è: “Se vuoi prenderti il mio posto prenditi pure la mia disabilità”. Uno slogan urlato da chi è costretto a vivere una vita da ‘non’ autonomo e che deve combattere per far valere i propri diritti. Ancora una volta, nel mirino dei caschi bianchi (agli ordini del comandante Luigi De Simone) due falsi invalidi che, con tutta comodità, sostavano nelle strisce gialle per disabili, nel quartiere periferico del Parco Imperiale. Una violazione del codice della strada ma ancor di più dei diritti dei diversamente abili che devono muoversi tra mille difficoltà e barriere architettoniche sparse nella città della pasta. Gli agenti della municipale avevano notato le due vetture parcheggiate ma senza l’apposito ticket esposto. Durante il controllo del territorio, nella zona del Parco Imperiale, i vigili hanno atteso l’arrivo dei proprietari delle vetture, gli stessi non presentavano nessuna disabilità, né accompagnavano persone con handicap. Avevano semplicemente trovato il posto libero negli stalli per disabili e avevano deciso di parcheggiare l’auto. I due ‘furbetti’ della sosta sono stati puniti con un verbale di circa 100 euro e la decurtazione di 2 punti dalla patente. “E’ sempre la stessa storia, ripetuta all’infinito. Quel parcheggio ha un significato ben diverso per i disabili e non un privilegio – ha tuonato Giusy Sbaglio, alla guida di una lunga battaglia per i diritti dei portatori di handicap – Proprio due giorni fa è capitato anche a me. Dovevo prendere delle medicine presso la farmacia che si trova in piazza Aubry. Prenoto lì i farmaci utili per la cura e così sono certa di trovarli. Su quella strada che è a senso unico ci sono 3 posti per disabili ma perennemente occupati da altre autovetture. Dopo aver cercato invano altri stalli per la mia auto ho deciso di fermare la macchina proprio davanti alla farmacia bloccando il traffico dietro di me. Ero sola e non potevo demandare nessuno, fermare l’auto lontano dalla farmacia significava per me non poter prendere le medicine – ha continuato Giusy Sbaglio, portavoce dei disabili a Gragnano – Qualcuno ha iniziato a bussare allora io ho tirato fuori il bastone dal finestrino e sono uscita dall’auto urlando e spiegando che dovevo prendere delle medicine e che i posti per i disabili erano occupati. Avendo capito il problema hanno atteso che il farmacista mi consegnasse il tutto in strada. Si continua a elemosinare i diritti che, puntualmente, sono calpestati prima dai cittadini poi dalle istituzioni. Si cominci a considerare quanta fatica si fa per le persone con difficoltà motorie nel percorrere anche solo 300 metri”.