L’ha sorpreso, ma l’avversario non l’ha battuto per questo. L’ha voluto, ma non è detto che sia verità assoluta o immutabile. Cosa? Il cambio tattico operato da Gianluca Grassadonia in occasione della partita vinta a Catanzaro. Messo da parte il 4-3-3 delle prime uscite stagionali, sotto col 3-5-2. Non una novità assoluta, giusto chiarirlo. Già in vecchie edizioni di Paganese sua, Grassadonia aveva giocato così (anche altrove in verità). Ma siccome il cambio è coinciso con la prima vittoria in campionato, giusto analizzarlo e capire le migliorie apportate ad una squadra che prima di Catanzaro aveva sempre perso. In difesa, giocare coi tre centrali hanno dato maggiori sicurezze: Dicuonzo accanto a Silvestri ed Alcibiade, sono diminuiti gli errori di reparto e per certi versi anche quelli dei singoli. Sulle corsie laterali, finalmente bene Della Corte a sinistra e benissimo a destra Cicerelli, che si conferma principe della duttilità, passando senza problemi da esterno d’attacco a esterno abbassato. Nessuna difficoltà in mezzo al campo, dove le qualità del trio Maiorano-Pestrin-Deli vanno al di là di tattica e moduli vari. Deli, andando nel dettaglio, s’è finalmente scosso, cancellando le opache due esibizioni precedenti: un bel segnale per l’immediato futuro. Si sono trovati alla grande, giocando più vicini, gli attaccanti. Iunco ha fatto faville, con gli assist sui gol, mentre Reginaldo è stato essenziale e soprattutto puntuale.
SPORT
21 settembre 2016
La “rivoluzione” vincente della Paganese