CRONACA
A Striano apre uno sportello contro il bullismo
Andrea Ripa
Ospedale unico della penisola sorrentina, progetto pronto
Salvatore Dare
L’ha sorpreso, ma l’avversario non l’ha battuto per questo. L’ha voluto, ma non è detto che sia verità assoluta o immutabile. Cosa? Il cambio tattico operato da Gianluca Grassadonia in occasione della partita vinta a Catanzaro. Messo da parte il 4-3-3 delle prime uscite stagionali, sotto col 3-5-2. Non una novità assoluta, giusto chiarirlo. Già in vecchie edizioni di Paganese sua, Grassadonia aveva giocato così (anche altrove in verità). Ma siccome il cambio è coinciso con la prima vittoria in campionato, giusto analizzarlo e capire le migliorie apportate ad una squadra che prima di Catanzaro aveva sempre perso. In difesa, giocare coi tre centrali hanno dato maggiori sicurezze: Dicuonzo accanto a Silvestri ed Alcibiade, sono diminuiti gli errori di reparto e per certi versi anche quelli dei singoli. Sulle corsie laterali, finalmente bene Della Corte a sinistra e benissimo a destra Cicerelli, che si conferma principe della duttilità, passando senza problemi da esterno d’attacco a esterno abbassato. Nessuna difficoltà in mezzo al campo, dove le qualità del trio Maiorano-Pestrin-Deli vanno al di là di tattica e moduli vari. Deli, andando nel dettaglio, s’è finalmente scosso, cancellando le opache due esibizioni precedenti: un bel segnale per l’immediato futuro. Si sono trovati alla grande, giocando più vicini, gli attaccanti. Iunco ha fatto faville, con gli assist sui gol, mentre Reginaldo è stato essenziale e soprattutto puntuale.
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