Francesco Marchetto, ex maresciallo comandante della stazione di Garlasco all’epoca dell’omicidio di Chiara Poggi, è stato condannato dal tribunale di Pavia a due anni e sei mesi per falsa testimonianza. Il giudice Daniela Garlaschelli ha anche stabilito per l’imputato una provvisionale di 10mila euro, oltre al pagamento delle spese legali.
La tesi della procura – il pm Roberto Valli aveva chiesto la condanna a tre anni di carcere – è che Marchetto ha dichiarato il falso sul mancato sequestro della bici nera che finì nelle indagini sul delitto del 13 agosto 2007 per cui è stato condannato a 16 anni Alberto Stasi, fidanzato della vittima. Secondo l’accusa, Marchetto “provvide in assoluta autonomia” a dettare una nota di servizio dove attestava la non conformità fra una bici nera in possesso della famiglia Stasi e quella che due vicine dicevano di avere visto davanti alla villetta dei Poggi in via Pascoli a Garlasco. La bici all’epoca non venne sequestrata: l’allora maresciallo Marchetto (difeso dai legali Roberto Grittini e Paolo Larceri) lo giustificò con il fatto che alcuni dettagli delle due bici non corrispondevano.
Le indagini a carico dell’ex maresciallo, oggi in pensione, erano partite da un esposto presentato dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni che rappresenta i genitori della vittima. “La sentenza del tribunale di Pavia – spiega il legale Tizzoni all’Adnkronos – conferma ancora una volta che le assoluzioni di Stasi, prima della condanna definitiva, si sono basate su una testimonianza falsa, oltre che come già noto su una perizia incompleta”.