L’autunno dà le prime certezze (a chi ce le ha, e deve solo scoprirle), e la Salernitana che ha rivisto la luce prendendo a pallonate il Trapani, dopo averne subite più che date, alle tre del pomeriggio di oggi cerca nuovi elementi per capire qual è la strada che percorrerà quest’anno. La trasferta di Ferrara è un assist del calendario per chi aspira a cominciare la risalita e a cancellare un primo mese d’affanni. Certo, la Spal è avversario di cui non fidarsi – dice Sannino, e non può né deve fare diversamente, come del resto protocollo impone all’alba di qualsiasi partita -, però va da sé che non rappresenti ostacolo insuperabile per dare continuità al successo di sabato scorso all’Arechi.
E poi, al netto dei soliti e fisiologici “stop & go” settimanali, tra campo ed infermeria, d’alcuni elementi cardine del suo undici, il tecnico granata arriva alla sfida del Mazza con una squadra in buona salute e con la possibilità di ripartire dalla traccia di sette giorni fa. È un discorso tattico, perché il sistema di gioco sarà pure un mix di numeri d’una noia invincibile, però nel calcio qualcosa conta (visto che esalta o “limita” le caratteristiche di determinati interpreti, specie i più talentuosi, e il riferimento a Rosina finalmente trequartista non è puramente casuale). Ed è anche questione d’approccio, d’interpretazione. Ché il carattere fa la sua parte, ed è pure su quest’aspetto che il trainer nativo di Ottaviano sta provando a lavorare per cementare il suo gruppo.
Incostante e un po’ lunatica, capace d’ottimi sprazzi ma anche d’amnesie improvvise ed errori sciagurati, la Salernitana va adesso a caccia di continuità, per cavalcare l’onda lunga d’un pareggio tanto fortunoso quanto pesante, a Cesena, e soprattutto d’un successo nitido e convincente su un Trapani parso sì irriconoscibile, però evidentemente messo pure così in difficoltà – per meriti dei granata – da sembrar poca roba. Il campo svela verità e soddisfa curiosità. Di qui l’attesa, nel popolo del cavalluccio marino, per un match esterno che potrebbe rilanciare o frenare gli entusiasmi riaccesisi dopo la vittoria sui siciliani di Cosmi. La Spal arriva da due sconfitte, non ha Cerri (la punta di maggior talento) e comincia a sentir l’ansia di non deludere una piazza storica, gloriosa, che ha ritrovato la B dopo quasi un quarto di secolo e a cui la passione non fa difetto, nonostante numeri non “giganti” (ma comunque significativi: 4200 gli abbonati nella città estense, poco meno che a Salerno).
Insomma, se la Salernitana ne ha, è il momento buono per spingere. E svoltare. Un blitz al Mazza significherebbe tornare a gioire in trasferta dopo oltre cento giorni dall’ultima volta, nell’andata play-out di Lanciano, anche se agli atti l’acuto esterno più recente in campionato resta quello di marzo a Cesena. Non solo. Il secondo successo di fila vorrebbe dire arrivare in discesa e con il vento a favore al primo derby della stagione, il 9 ottobre all’Arechi, contro il Benevento che s’è imposto come rivelazione d’inizio campionato.
Ce n’è abbastanza per provarci, e magari riuscirci, lasciandosi spingere dall’onda granata che s’abbatterà pure su Ferrara. Perché l’autunno dà le prime certezze, e la squadra di Sannino non le cercherà da sola…