Morti sospette in zona Fonderie Pisano, il pubblico ministero Roberto Penna ha nominato un pool di periti che dovrà appurare se c’è un nesso tra quei 45 decessi e i fumi emessi dall’opificio di via Dei Greci. E dopo il provvedimento del giudice Stefano Berni Canani che ha confermato il sequestro della fabbrica, affermando nelle motivazioni che l’industria immette «fumi intollerabili e molesti ma non nocivi», proprio il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta bis sulle Fonderie ha acquisito il provvedimento del giudice per capire se quella classificazione di immissioni in atmosfera riguardi solo il periodo in cui la fabbrica ha aperto i battenti (agosto) per lavorare a pieno regime e superare le criticità riscontrate dai carabinieri del Noe a giugno. Se così non fosse, anche quei 45 decessi “anomali” sarebbero archiviati insieme ad altri 170 per i quali si è ritenuto non procedere. E la decisione del giudice – al momento – blocca anche i consulenti onclologi della Procura che in settimana dovevano iniziare il lungo e laborioso lavoro per stabilire se quelle morti siano da imputare alle Fonderie. L’ipotesi di reato, tutto da verificare, è di omicidio colposo plurimo.
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