SALERNO – Dodici rinvii a giudizio, un’assoluzione e una condanna per i 14 dipendenti del Ruggi accusati di truffa allo Stato e violazione del decreto Brunetta nell’ambito dell’inchiesta sull’assenteismo denominata “Just in Time”. E’ quanto stabilito dal giudice per le udienze preliminari presso il Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo. Compariranno davanti al giudice monocratico Mariano Sorrentino (seconda sezione penale) il prossimo 23 febbraio Carmine De Chiaro di Mercato San Severino, Santo Pepe di Salerno, Marisa Palo di Montecorvivo Pugliano, Vincenzo Califano di Nocera Inferiore, Carmela Di Paolo di Salerno, Ciro Cuciniello di Salerno, Luisa Gargano di Salerno, Enrico Severino di Salerno, Francesco Fasano di Salerno, Antonio Criscuolo di Salerno, Lucia Grillo di Salerno e Raffaele Aulicino di Marsico Nuovo. Assolto Giovanni Caputo di Salerno (assistito dall’avvocato Michele Tedesco), per il quale il Gup non ha ravvisato gli estremi per un rinvio a giudizio perché la condotta del dipendente non è stata ritenuta illecita. Difesa da Michele Sarno, la caposala Elena D’Ambrosio (ripresa in spiaggia con il compagno dalla Guardia di Finanza) ha proseguito con il rito abbreviato ed è stata condannata a sei mesi di reclusione a fronte dei 22 chiesti dal sostituto procuratore Francesco Rotondo, titolare dell’inchiesta. Pur ricoprendo una posizione organizzativa per la quale non sarebbe necessario la timbratura del badge, il giudice per lei ha comunque stabilito una condanna minima in quanto proprio il regolamento non sembra essere chiaro.
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