Dirà che «non sono abbastanza». Possibile, probabile, forse scontato. E però c’è da giurare che, nel vedere i 10/12mila tifosi che sabato spingeranno la Salernitana contro l’Entella, (ri)penserà pure al deserto che quest’anno s’è trovato dinanzi agli occhi all’Olimpico.
La sua Lazio è al quarto posto della serie A, assieme a Napoli e Toro, ad appena 2 punti dalla seconda piazza occupata da Roma e Milan, ma se non avesse giocato il big match in casa contro la Juventus oggi la società biancoceleste s’attesterebbe su una media spettatori forse persino più bassa rispetto alla quota di 14mila che attualmente fa segnare l’Arechi in B (e che il campionato granata fin qui non sia stato esaltante non sarebbe dettaglio da trascurare).
Insomma, per il multi-patron, al netto delle lamentele post-gara contro il Benevento («mi aspettavo più spettatori», e ce n’erano 15mila!), lo stadio con il nome da principe resta certezza. E motivo di conforto. Perché nel frattempo, a casa della sua “prima figlia” calcistica, s’è dovuto inventare una mini-campagna abbonamenti per (provare a) riempire l’Olimpico nelle prossime quattro partite, buttandoci dentro anche il derby della Capitale, che sino a un paio d’anni fa avrebbe messo i tifosi in coda a far le notti in bianco, aspettando l’apertura dei botteghini. Lotito ha lanciato l’idea ieri: uno speciale carnet super-scontato valido dall’incontro del prossimo 26 ottobre contro il Cagliari e sino alla gara d’inizio dicembre con la Roma, passando per le sfide che vedranno la Lazio contrapposta a Sassuolo e Genoa.
Più che un’iniziativa promozionale, è un estremo tentativo per riportare al Foro Italico una cornice di pubblico dignitosa. Ricordava ieri l’edizione online de “La Gazzetta dello Sport”: «Da quest’anno, per “mascherare” un dato tutt’altro che positivo, la Lazio dopo le partite all’Olimpico non comunica il dato sui paganti, sugli abbonati e sull’incasso. E lo stesso era accaduto al termine della campagna abbonamenti: il primo giorno furono solo 11 le tessere vendute, tanto che il presidente Claudio Lotito e i giocatori andarono personalmente nelle case dei fedelissimi per ringraziarli e donare loro una maglia».
Sabato, con ogni probabilità, il multi-patron tornerà all’Arechi: un po’ perché s’è riscoperto talismano della Salernitana (due volte presente, in questa stagione, nelle uniche due vittorie della squadra di Sannino), un altro po’ per rivivere quel clima d’entusiasmo e passione che neppure i gol di Ciro Immobile son riusciti a riportare alla Lazio. In cuor suo, allora, Lotito si godrà i 10/12mila dell’Arechi. Anche se dirà che «non sono abbastanza»…