Il ruggito del Catania scuote il campionato. La trasferta all’ombra dell’Etna era da tutti considerata una prova di maturità per l’ancora imbattuto Lecce. La corazzata salentina è uscita sconfitta dal ‘Massimino’. Ha smarrito la sua brillantezza al cospetto di un avversario grintoso, determinato e fortunato. I siciliani hanno saputo resistere alla supremazia territoriale degli ospiti, punendoli a metà della ripresa con un “uno-due” micidiale. Il Catania ha rialzato la testa, attenzione, è un monito per tutti. Si sapeva che prima o poi sarebbe successo. Lo ha fatto nella maniera più eclatante. Brilla tra i rosso azzurri la “stellina” Di Grazia giunto alla quarta marcatura. I giallorossi, sconfitti per la prima volta in campionato, denotano tratti di fragilità. A nulla vale l’impegno di Caturano al quale Pisseri, nell’occasione un nume insormontabile, nega per ben tre volte la gioia del gol.
La “zampata” felina del Catania riapre il campionato. Si esaltano Foggia, Matera e Juve Stabia. I dauni riagganciano la vetta. Prevedibile il successo dei rossoneri esaltato dal pubblico amico finalmente presente sugli spalti dello Zaccheria che aveva riaperto i battenti. Vacca, al rientro dopo la squalifica, è protagonista di una prestazione eccellente e di un gol da antologia. Meriterebbe ben altra categoria.
La squadra di Auteri “passeggia” al Granillo dilagando sui più giovani e meno esperti avversari. Il punteggio tennistico evidenzia il divario tecnico delle due squadre. L’esperienza del solo Coralli non riesce a contrastare la granitica compattezza di Iannini e compagni. Il Matera vola sulle ali di Maikol Negro: strepitosa tripletta.
Fatica più del dovuto la Juve Stabia per vincere al Marcello Torre. Le “vespe” subito in vantaggio con l’imprendibile Ripa soffrono, nella ripresa, la reazione della Paganese. Gialloblu ora a un solo punto dalla coppia regina (Lecce e Foggia) vantano, a detta di tutti gli esperti, l’organico più completo del girone.
Dietro le magnifiche quattro i valori si appiattiscono. Non mantiene il passo il Cosenza stoppato, dall’Andria, dopo sei risultati utili. Silani improvvisamente in disarmo e non al passo con le aspettative che li vedevano presentarsi in riva all’Adriatico forti di tre vittorie consecutive.
Inaspettata nella sua entità, ma prevedibile nel risultato, la sconfitta del Monopoli a Foggia. Buon esordio di Lucarelli sulla panchina del Messina. L’Unicusano Fondi si sbarazza facilmente di un Siracusa evanescente. Zavettieri avrà il suo bel da fare per trovare i rimedi a un Catanzaro in perenne convalescenza. Il pareggio interno con il Melfi la dice lunga sulla condizione mentale i fisica dei giallorossi. Una volitiva Virtus Francavilla coglie il terzo meritato successo stagionale sulla malcapitata Vibonese. Pugliesi alla soglia dei play off, calabresi ora raggiunti sul fondo della classifica dal Melfi. Il futuro del tecnico Costantino, sulla panchina di Vibo, è appeso all’esito del derby di domenica prossima con la Reggina.
Taranto in ripresa. La buona prestazione di Agrigento spazza via le scorie negative di una settimana tribolata. Pareggio sostanzialmente giusto, ma nessuno avrebbe gridato allo scandalo se la vittoria avesse arriso ai rossoblu. La maggior determinazione degli ionici nel cercare il risultato pieno si infrange, inopinatamente, sul palo colpito da Bollino a metà ripresa. Il bel gesto tecnico del giovane attaccante del Taranto avrebbe meritato sorte migliore. La squadra ben messa in campo da Prosperi denota sensibili miglioramenti nell’espressione del gioco. Il giovane Paolucci merita più spazio? Al rampante tecnico degli ionici il compito di limitare i danni sulle situazioni a palla ferma. Anche ad Agrigento difesa “imbambolata” sul corner che permette all’ex Marino di raggiungere il pareggio.
La decima giornata ha detto sostanzialmente questo. Classifica divisa in due tronconi. La sconfitta del Lecce ha riaperto le ostilità. Foggia, Juve Stabia e Matera braccano la vetta. Dai 12 punti della Fidelis Andria ai 6 di Melfi e Vibonese sono raggruppate 13 squadre. In due partite può succedere tutto. Nel bene e nel male.
Attenzione però a quel ruggito del Catania, ha tanti significati e non è soltanto un semplice avvertimento!