“Dopo la pronuncia del giudice civile di Napoli Nord a favore della madre di Tiziana, Facebook ha ora l’obbligo morale di fornire tutti gli elementi utili a individuare le generalita’ di quelle persone che, nascoste dietro falsi profili, hanno aperto le pagine su cui sono state caricati quei contenuti diffamatori, tra link, video e commenti offensivi, che hanno contribuito a creare quella gogna mediatica che ha determinato in Tiziana quello stato di prostrazione che l’ha portata alla morte”. E’ quanto afferma l’avvocato della madre di Tiziana, Andrea Orefice, commentando l’ordinanza del Tribunale civile di Aversa che ha in parte censurato Facebook perche’ nei mesi scorsi non rimosse immediatamente tutti i contenuti illeciti pubblicati sulle sue pagine dedicate a Tiziana. “La madre di Tiziana auspica che Facebook ora collabori concretamente con le due Procure impegnate nelle indagini penali”. Alla richiesta si associa anche il penalista che assiste la madre di Tiziana, Andrea Imperato, che commenta anche la richiesta di archiviazione del pm Alessandro Milita per i quattro ragazzi indagati per diffamazione ai danni di Tiziana. “Non ho niente da dire sulla richiesta del pm – afferma Imperato – ma spero che l’ufficio inquirente abbia verificato nella sua completezza la denuncia presentata a suo tempo da Tiziana, che alla Procura aveva chiesto anche di indagare anche su quelle persone, al momento ancora ignote, che avevano aperto le pagine Facebook dove sono finiti i commenti offensivi su di lei”.
CRONACA
4 novembre 2016
Tiziana Cantone. La mamma non si arrende e chiede aiuto a Facebook