Il Centro Ester di Barra, uno dei più importanti centri di riabilitazione dell’area est, dove afferiscono anche i cittadini di tanti comuni vesuviani, è ormai al collasso. Cento lavoratori sono infatti senza stipendi da mesi e per questo erano scesi in piazza nelle ultime settimane per protestare contro la soppressione del Centro. Dopo ben 30 mesi di mancati pagamenti, assistenti sanitari e addetti alla riabilitazione, si sono trovati nell’impossibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro. Dopo promesse di accordi e tavoli per risolvere la questione creditizia, la situazione non accenna a migliorare ed il centro non paga gli stipendi. «Dal 17 ottobre scorso – spiegano alcuni portavoce dei dipendenti – l’Istituto di Suore che faceva parte della struttura, essendo un’associazione ente morale onlus, è stato commissariato dal Vaticano. E con le dimissioni del presidente Luigi Russo, ora è subentrata una visitatrice apostolica che ne ricopre la carica, ma da cui non abbiamo ancora risposte sul futuro. Siamo in attesa in pratica della nomina del nuovo presidente e continuiamo ad essere senza stipendio. Finora ci sono state pagate solo le mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2016. Se non si risolverà la questione ci dispiace per gli utenti, ma saremo costretti a bloccare le attività del centro».
Il Centro Ester, nato nel 1979, è una vera e propria istituzione che, attraverso una serie di attività educative, sanitarie, sociali e culturali si pone al servizio del cittadino-utente per la promozione umana e cristiana della persona e per soddisfare l’esigenza di aggregazione, di sport, di cultura e di assistenza sanitaria sul territorio, come si legge sul sito web della struttura. «Il mancato pagamento degli arretrati – scrivevano i sindacati di Cgil, Cisl e Uil a nome dei circa 100 lavoratori in una lettera indirizzata pochi mesi fa all’ex presidente del Centro Luigi Russo – ci vedrà costretti a presentare una denuncia presso la Procura della Repubblica ed una richiesta di intervento sulle convenzioni alla struttura commissariale della Regione Campania». Il polifunzionale è tra l’altro una delle poche strutture di aggregazione nel quartiere della sesta Municipalità, dove non esistono impianti sportivi, né luoghi per il divertimento e il tempo libero. Per questo ha da sempre assunto una valenza fondamentale per generazioni di bambini e ragazzi che sono cresciuti a Barra. Ora al coro delle proteste si aggiunge quello delle mamme dei tanti bambini che rischiano di rimanere senza assistenza.