Stavolta non è riuscito a scappare. Non è riuscito a sfilarsi dalle mani dei carabinieri come è accaduto lo scorso 26 settembre. Salvatore Barile, reggente del clan Mazzarella per investitura diretta dello zio Vincenzo Mazzarella, è stato arrestato ieri sera a Pietrelcina, in provincia di Avellino. Era latitante da luglio scorso, perché destinatario di un ordine di carcerazione in base al quale deve scontare il residuo di una condanna per associazione di stampo mafioso. Una condanna per la quale Barile è rimasto bloccato in prigione sino ad un anno fa. Poi la clamorosa scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare, il ritorno a casa e – dicono gli inquirenti – il ritorno al timone del clan Mazzarella, il ‘ramo’ Mercato-Forcella, che stava attraversando uno dei periodi più bui della sua storia, il ridimensionamento territoriale dovuto all’ascesa e all’affermazione della “paranza dei bambini”. Barile – sostengono gli inquirenti – ha dato un nuovo assetto alla cosca e ha tentato di riguadagnare gli spazi, e gli affari, appartenuti alla sua ‘famiglia’. Un lavoro strategico che Barile avrebbe portato avanti anche da latitante. Non a caso non si è mai allontanato dal suo ‘regno’. Anzi, da casa sua. Alla fine dello scorso settembre i carabinieri lo localizzarono nel quartiere di Poggioreale. Barile si nascondeva in un rione – in parte disabitato – in via San Giovanni del Matha, che vanta più cancelli che residenti, apribili solo se possiedi le chiavi. Salvatore Barile, tre mesi fa, s’è l’è svignata così. Richiudendosi dietro una di quelle grate, mentre i carabinieri dovevano fronteggiare la ‘muraglia’ di guardaspalle e di donne che urlavano «arrestate me… se lo fate male, io vi uccido». E poi arrampicandosi a dei tubi per scivolare in strada e mettersi in salvo. Ieri sera, però, il reggente dei Mazzarella non è stato altrettanto fortunato. Le forze dell’ordine hanno messo a segno un blitz da manuale. Barile, adesso, è detenuto in prigione per saldare il suo debito con la giustizia.
CRONACA
16 dicembre 2016
Preso il latitante, è il reggente del Clan Mazzarella