Una tonnellata e mezzo di pesce senza tracciabilità è stata sequestrata dai Carabinieri del Comando Politiche Agricole e Alimentari nei controlli a 50 operatori del commercio all’ ingrosso delle Province di Roma e Napoli. L’azione del Reparto specializzato dell’Arma – dice una nota – ha scongiurato che finissero sulle tavole dei cittadini alici, cernie, gamberi, merluzzi, spinarelli, triglie, pesce spada e pesce sciabola, di cui non si conoscono la data di cattura, le modalità di conservazione e la provenienza geografica, potenzialmente dannosi per la salute anche sotto il profilo igienico-sanitario. I militari hanno accertato che la marce non aveva l’ etichettatura e la documentazione di “filiera” previste dalla legge, in violazione delle norme comunitarie e nazionali che stabiliscono i principi ed i requisiti generali per la sicurezza alimentare. I controlli straordinari proseguiranno a tutela dei consumatori a cui viene consigliato di porre attenzione all’etichettatura dei prodotti alimentari, verificando, in particolar modo, ingredienti e coadiuvanti tecnologici che potrebbero creare allergie o intolleranze, termine minimo di conservazione o data di scadenza, paese d’origine o luogo di provenienza. Una corretta informazione presuppone che l’etichettatura sia il più possibile appropriata e che risponda ai requisiti di legge per consentire ai agli utenti di compiere scelte consapevoli in relazione agli alimenti che consumano e di evitare qualunque pratica in grado di indurre in errore.
CRONACA
20 dicembre 2016
Sequestrate 1,5 tonnellate di pesce senza tracciabilità. Controllati 50 operatori a Roma e Napoli