‘Eroi’. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha definito i medici e gli operatori sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Nola (Napoli), per il lavoro svolto in piena emergenza tra sabato e domenica scorsi, ma ha anche sottolineato che la Campania è ‘maglia nera’ per gli accessi inutili a quelli che dovrebbero essere i reparti di prima emergenza. Il ministro, tornando sulle immagini dei due utenti del pronto soccorso del nosocomio sdraiati sul pavimento per la mancanza di barelle e lettighe, ha sottolineato che la scena è il segno di ”un fenomeno di natura organizzativa su cui deve essere fatto un chiarimento molto serio”, definendo quello di Nola un “caso brutto che fortunatamente non ha avuto conseguenze peggiori”. ”Ora – ha aggiunto il ministro nel corso della trasmissione Porta a Porta – dobbiamo far rientrare la situazione nella normalità. Nessuno si aspetta un salto in avanti ma bisogna iniziare a monitorare i risultati e noi vogliamo vederli. A partire dalla costituzione di una Rete unica d’urgenza”. Dopo quella che è apparsa a molti come una gogna mediatica, e la sospensione del direttore sanitario e dei responsabili del pronto soccorso e della medicina d’urgenza del nosocomio, per i medici arriva quindi la ‘riabilitazione’ direttamente dal ministro Lorenzin, che non solo difende gli operatori sanitari, sottolineando di non vedere ”quali responsabilità possano avere, hanno fatto solo il proprio dovere”, ma sposta il tiro sulla Regione Campania, accusando l’ente di ”problemi amministrativi ed organizzativi”. Per i medici di Nola arriva anche la ”solidarietà” del presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca, che ieri aveva chiesto la ‘testa’ dei responsabili, ed ottenuto la sospensione dei tre dirigenti del nosocomio che, secondo il Governatore, non hanno ”avuto la prontezza e la capacità organizzativa per gestire un’emergenza”. De Luca, intervenendo a Radio Kiss Kiss Napoli, ha detto che “quelli che devono essere chiamati a rispondere saranno i responsabili e non coloro che hanno cercato di fare l’impossibile per dare una mano ai pazienti riversatisi nel pronto soccorso”. Il governatore ha anche ricordato che in tutta Italia, in questi giorni, “c’è stato un assalto ai pronto soccorso”, e che in Campania “centinaia di medici stanno dando l’anima per migliorare la situazione”. Accessi che, secondo la Lorenzin, in Campania per l’85% dei casi ”non andrebbero fatti”, in quanto codici verdi e bianchi. ”Quando questo accade – ha aggiunto – significa che non c’è una struttura territoriale che funziona”, ma spesso “si integra anche con problemi socio-economici. Ovvero si va al pronto soccorso per farsi visitare”. Lorenzin ha poi affermato che per la Regione Campania ”i piani e gli atti amministrativi sono stati fatti, le reti sono state disegnate, poi sta a chi le deve realizzare e monitorare, verificare che questo sia fatto bene”. Domani, intanto, a sostegno dei medici di Nola il sindaco della città, Geremia Biancardi, ha organizzato un sit-in di solidarietà, chiamando a raccolta le fasce tricolori del comprensorio, associazioni, sindacati, operatori sanitari e cittadini. E mentre i medici dell’ospedale, che oggi hanno lavorato quasi in ‘tranquillità’, commentano amaramente la situazione, ricordando che sabato ognuno ”ha fatto il proprio dovere di medico”, da Antonietta Costantini, manager dell’Asl Napoli 3 sud, arriva l’accusa agli operatori del nosocomio del ”più alto grado di assenteismo ed esenzioni per legge 104 di tutta la mia Asl. Un fenomeno – ha concluso – che andrebbe ‘attenzionato’ dal ministro”.
CRONACA
10 gennaio 2017
Scandalo a Nola, duello tra Lorenzin e De Luca. Il ministro: «Campania maglia nera». Il governatore corregge il tiro