Via Viviani 14. Nel cuore del centro antico ci sono le mura dove nacque Raffaele Viviani. Sulla lapide c’è una data: 9 gennaio del 1888. Ma secondo gli atti ufficiali sarebbe nato il 10 gennaio di quell’anno. E proprio ieri De Luca e i suoi, nel 128esimo anniversario della nascita, hanno presentato alla città il progetto Cantieri Viviani, o meglio un premio che si svolgerà negli ultimi giorni di maggio tra le Antiche Terme di Castellammare e Napoli, con tanto di laboratori teatrali nelle parrocchie e misure per l’adeguamento delle strutture dove si terranno i corsi rivolti agli studenti.
La casa dove nacque Raffaele Viviani resterà nel degrado più assoluto. Nessun intervento è previsto. Al civico 14 c’è appunto solo una lapide risalente al 1956, mantenuta in buono stato soltanto perché a prendersene cura sono i residenti del posto e in particolare l’associazione Myo.
L’appartamento è di un privato, fino a un anno fa fittato a un cittadino straniero. Ora è una casa completamente vuota, dove l’associazione avrebbe voluto istituire un museo dedicato a Raffaele Viviani. Ma l’affitto è troppo esoso.
Un tempo, più che un appartamento era un “basso”, con l’entrata direttamente sulla strada, nel punto in cui ora c’è la lapide. Ora l’ingresso si guadagna dal portone del palazzo, con una porta sulla destra.
L’androne del palazzo è meno cupo soltanto per l’intervento dell’associazione Myo. Nei mesi scorsi i volontari si sono adoperati non solo per imbiancare le pareti, ma anche arredando il palazzo con alcuni dipinti che ritraggono il drammaturgo stabiese.
E’ stato poi installato un faretto che illumina la lapide, sempre grazie ai volontari dell’associazione.
Proprio nell’androne si sono tenute alcune iniziative culturali e teatrali, tra cui spettacoli in onore di Viviani con artisti stabiesi impegnati a recitare i testi del drammaturgo. Iniziative prettamente legate al volontariato di poche persone.
Lo stato di abbandono di un luogo simbolo del ricordo di Viviani è stato segnalato in più di un’occasione alle diverse amministrazioni che si sono avvicendate a Palazzo Farnese. Mai un’iniziativa. Ora arrivano i fondi per il festival dedicato a Viviani, la sua lapide resta ugualmente immersa nel degrado.