Nessuno avrebbe mai più scommesso sulla macchina da gol del Napoli, ritrovatasi da un giorno all’altro senza un centravanti vero e con un bomber, quale Arek Milik, con un biglietto da visita ancora troppo acerbo per quella data di nascita indicata sulla carta d’identità. In sostanza nessuno credeva che la giostra azzurra potesse ancora tornare a far divertire dopo l’addio-tradimento di Gonzalo Higuain, l’uomo che sotto al Vesuvio lo scorso anno ha riscritto la storia del campionato nostrano con la bellezza di 36 reti segnate. Un recordman d’Italia che però non ha saputo ricambiare l’affetto di chi l’ha aiutato nell’impresa quando la Juventus ha bussato alla sua porta con un contratto faraonico, complici i diritti d’immagine concessi. Eppure il tridente del Napoli con o senza Higuain e Milik, poi infortunatosi dopo poche giornate in azzurro, s’è rivelato un mix micidiale. «Un tridente leggero», dicevano. E con un certo disprezzo nel valorizzarne i numeri. Quell’attacco, invece, è già entrato nella storia. Il reparto avanzato del Napoli non aveva mai segnato così tanto nemmeno ai tempi d’oro con Diego Armando Maradona. Nel dettaglio, negli ultimi diciannove anni, a partire dal 1998 ad oggi, soltanto la Juventus – nella stagione 2013/14 – ha assicurato un bottino gol alla pari della macchina di Sarri. Addirittura 50 quello bianconero, 45 invece quello azzurro. Numeri straordinari che soltanto due big quali Juventus e Napoli, le vere duellanti per il tricolore degli ultimi anni (compresa la discontinua Roma), hanno saputo firmare. Dietro la crescita dei partenopei c’è però qualcosa di magico, qualcosa che soltanto Sarri ha saputo garantire. L’allenatore toscano ha rimodulato il suo attacco quando s’è ritrovato senza una vera prima punta, complice anche la strana involuzione di Manolo Gabbiadini. Ha studiato in che modo poter ritrovare la via del gol e ha individuato in altri calciatori nuove bocche di fuoco. A Sarri sono stati garantiti quest’anno anche i gol alternativi, quelli che tanto erano mancati negli ultimi anni. Da Zielinski a Tonelli, passando per Chiriches e Albiol, sotto al Vesuvio adesso non segnano più soltanto gli attaccanti. E poi c’è Mertens, il bomber etichettato come falso nueve ma che un falso nueve poi non è. Le soluzioni non sono ancora finite per Sarri. Anzi, con l’apertura del nuovo anno sono addirittura aumentate. Adesso, per la gioia del toscano, ci sono anche Pavoletti e Milik. Il primo è arrivato dal Genoa per 15 milioni di euro, il secondo è pronto a tornare in campo più forte di prima dopo il grave infortunio che l’ha afflitto. Un puzzle che completato farà godere Sarri.
SPORT
21 gennaio 2017
Il Napoli è devastante sotto porta, solo la Juventus come gli azzurri negli ultimi 19 anni