«Ciao, mio nome è Sabrina. Io posso conoscere te? Va bene? Dici?».
Bionda, occhi azzurri, dice di avere vent’anni e tanta voglia di fare amicizia. Non parla bene l’italiano e i messaggi sono un po’ sgrammaticati. Ma conta fino a un certo punto. Qualche parola di circostanza, una risposta secca, poi la richiesta che cambia tutto. «Ti va di parlare su Skype?». Se la vittima dice sì a quel punto in pochi minuti il dialogo cambia registro. Lei diventa ammiccante, provoca e chiede di essere assecondata a dovere invitando chi c’è dall’altra parte a spogliarsi. Poi la minaccia: «Se tu non mi paghi pubblico il video su Youtube».
La truffa ai tempi dei social network allestita a mezzo Facebook da profili falsi, gli ormai tristemente famosi “fake”, torna a colpire. Una nuova vittima è di Sorrento, un imprenditore. Ha circa 50 anni, felicemente sposato con figli e alla guida di un’attività ben avviata. E mai, prima di qualche settimana fa, aveva pensato di poter essere adescato su Facebook.
Massimiliano (nome di fantasia per tutelare la privacy, ndr) per fortuna non ha ceduto all’estorsione hard – si è visto chiedere prima 500 euro e poi 2.000 da versare attraverso il sistema “western money” – ma ha raccontato tutto ai propri avvocati e sta pensando di presentare una denuncia alla polizia postale. E’ invece già scattata la segnalazione di turno alla community di Facebook. Tant’è che la sua “amica” particolare, quel profilo, non c’è più. Disattivato, per sempre.
Massimiliano viene contattato lo scorso novembre su Facebook. Mentre in una pausa di lavoro naviga sul social, tra un post e un video, nota una notifica. E’ la richiesta di amicizia che gli arriva da una ragazza. Non ha amici in comune – ovvero nessuno dei suoi “conoscenti” social ha concesso il contatto alla donna – e resta colpito dalla bellezza di quel volto quasi angelico. Nel suo profilo lei dice di essere una studentessa russa, in cerca di lavoro, anche in Italia. Fin qui nessun problema. Dopo qualche giorno Sabrina contatta la vittima su Facebook. Qualche convenevole, domande di routine. Massimiliano nota che lei condivide proprie foto in pose sexy, è bella e non lo nasconde. Così quando lei gli chiede di conoscersi in privato, grazie a Skype, cercando un po’ di intimità grazie alle videochiamate, cede alla tentazione. Detto, fatto. Sabrina appare in chat con un accappatoio, sorride, scherza. «Ti va di vedermi nuda?». La risposta di Massimiliano è affermativa. «Ma anche tu devi togliere tutto» dice la ragazza. L’imprenditore di Sorrento tentenna, ma quando lei mostra i seni a quel punto “crolla” e partecipa al gioco a luci rosse. Giusto il tempo di smettere i pantaloni che Sabrina pronuncia parole inquietanti: «Grazie, ho registrato tutto. Il tuo video sarà su Facebook e Youtube se non mi dai i soldi».
A quel punto Massimiliano pensa a uno scherzo. Ma non è così. Il giorno dopo Sabrina torna a contattarlo, minaccia nuovamente di diffondere il filmato hard. La vittima a quel punto rimuove la ragazza tra i propri amici social, firma una segnalazione a Facebook, decide di non cedere all’estorsione e chiude tutto. «Ora lascio anche Facebook» si sfoga con i propri avvocati che adesso stanno preparando un esposto alla polizia postale. Le indagini non si presentano facili ma la vittima è pronta a chiedere giustizia.
CRONACA
25 gennaio 2017
Imprenditore di Sorrento adescato da un profilo falso, ricatto per un video a luci rosse