Torre del Greco. Angela ha 50 anni. Vive insieme ai suoi sette figli – due minorenni – in un appartamento di circa 70 metri quadrati, realizzato abusivamente in una traversa di via Litoranea. è disoccupata così come il marito, un cuoco impegnato saltuariamente come cuoco presso un ristorante della zona.
Una situazione già ai limiti della sostenibilità, su cui adesso pende l’ennesima tegola: la procura generale presso la corte di Appello di Napoli ha, infatti, intimato alla coppia di procedere all’abbattimento della sua abitazione. «I lavori di autodemolizione – si legge nella comunicazione firmata dall’ingegnere Mario Pontillo, dirigente del settore urbanistica del Comune – devono avere inizio entro il 20 febbraio 2017 e devono terminare entro i successivi 40 giorni».
Una vera e propria doccia gelata per Angela e il marito: «Rischiamo di perdere l’unica certezza della nostra vita: abbiamo due figli minorenni, in caso di abbattimento non avremmo un tetto sotto cui abitare perché le nostre possibilità economiche non ci consentono neanche di affittare un piccolo appartamento», il grido di dolore della coppia.
Un grido di dolore arrivato fino a palazzo Baronale, dove Angela – proprietaria dell’immobile e destinataria dell’ordinanza di demolizione – si è presentata insieme al marito per chiedere aiuto al sindaco e all’assessore ai lavori pubblici Luigi Mele: «Siamo disperati, abbiamo bisogno d’aiuto», l’appello lanciato al leader locale del centrodestra.
Un aiuto non semplicemente economico – come accaduto in passato per diversi nuclei familiari alle prese con emergenze abitative – ma “politico”, una battaglia per provare a salvare l’immobile abusivo di via Sannazzaro. «Venite a casa nostra – l’invito della coppia al primo cittadino e al suo fedelissimo – potrete accertare con i vostri occhi come sia un appartamento modesto, realizzato esclusivamente per avere un tetto sotto cui dormire».
Esattamente uno dei requisiti previsti dal cosiddetto disegno di legge Falanga, al momento in stand-by dopo il via libera del Senato. Ma il tempo corre veloce per Angela e il marito: il 20 febbraio è dietro l’angolo, la coppia e i sette figli rischiano di restare senza l’unica certezza della loro vita. «Abbiamo bisogno di una mano, ci dovete salvare», concludono i due coniugi di via Sannazzaro.