Torre del Greco. Sono un “simbolo” di Torre del Greco, un complesso storico-architettonico – realizzato a metà dell’Ottocento, a lungo cuore dell’economia legata al grano – affacciato sul golfo e guardato con curiosità e ammirazione da chiunque si regali una passeggiata lungo il porto. Gli inconfondibili mattoni rossi della torre in cui confluivano tonnellate di grano rappresentano un vero e proprio patrimonio della città del corallo.
Un patrimonio a oggi dimenticato, al punto da fare balenare una pazza idea al sindaco Ciro Borriello: «Gli ex Molini Meridionali Marzoli devono essere venduti ai privati», la decisione-shock del leader locale del centrodestra. Una scelta immediatamente messa nero su bianco attraverso una variazione al piano delle alienazione dei beni comunali già approvata in giunta e destinata a finire al vaglio del prossimo consiglio comunale in programma il 2 marzo: così, insieme a un negozio di via beato Vincenzo Romano e a un deposito di viale Cristoforo Colombo, l’ente di palazzo Baronale decide di mettere all’asta undici fabbricati su tredici – salve solo la palazzina assegnata alla capitaneria di porto e la sede dell’ufficio anagrafe – degli ex Molini Meridionali Marzoli.
Un autentico colpo di scena, capace di destare perplessità all’interno della stessa maggioranza guidata dall’ex deputato di Forza Italia: non a caso, il provvedimento non è stato al momento approvato dalla competente commissione consiliare in attesa di ulteriori approfondimenti e delucidazioni sul caso. Senza giri di parola, qualche alleato di Ciro Borriello non ha nascosto il proprio disappunto davanti all’ipotesi di vendere ai privati un pezzo di storia di Torre del Greco.
Una decisione che il primo cittadino prova a spiegare in modo diretto: «Gli ex Molini sono un simbolo della città, ma sono abbandonati da 30 anni – spiega Ciro Borriello – A dispetto dei vari progetti messi in campo dal Comune per provare a rilanciare l’intero complesso, appare chiaro si tratti di un’impresa impossibile per un ente già costretto ai salti mortali per fare quadrare i conti. Al netto dell’attaccamento sentimentale alla storica struttura, l’unica vera speranza di rilanciare gli ex Molini Meridionali Marzoli passa attraverso imprenditori privati in grado di investire importanti somme di denaro sia per l’acquisto sia per la successiva ristrutturazione degli immobili».
Una cifra, al momento, difficile da quantizzare: «L’inserimento nel piano di alienazione dei beni comunali rappresenta un primo step – conclude il primo cittadino – Magari trovassimo in fretta qualcuno pronto a investire: potrebbe essere il primo vero segnale di speranza per sognare una concreta riqualificazione di un complesso dimenticato da 30 anni».
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